Giorno della memoria in Israele: dai cattolici di espressione ebraica "dolore e riconoscenza"
“Dolore e riconoscenza” è con questo atteggiamento che i cattolici di espressione
ebraica presenti in Israele vivono la Giornata in memoria delle vittime dell’Olocausto,
che si celebra oggi a livello internazionale. “Tra i nostri parrocchiani – spiega
all'agenzia fra’ Alberto Joan Pari, che con padre Apolinary Szwed, si occupa della
comunità cattolica di espressione ebraica di Giaffa-Tel Aviv - ci sono molti figli
e nipoti di persone deportate e morte nei campi di concentramento. Il tema è molto
vissuto come sentiamo dai loro racconti e dai loro ricordi che spesso si intrecciano
con storie di salvezza e di amicizia con famiglie non ebree, di tanti luoghi, che
nel periodo nazista salvarono loro la vita nascondendoli o aiutandoli a fuggire dai
rastrellamenti. Il ricordo è di gratitudine che diventa riconoscenza se pensiamo all’onorificenza
‘Giusto fra le nazioni’ che Israele dona a chi ha salvato la vita ad un ebreo durante
la Shoah”. Oggi in Israele ricorre la “Giornata nazionale per la lotta all’antisemitismo”
istituita nel 2004 in coincidenza con l’annuale commemorazione europea della Shoah.
“E’ doloroso – aggiunge il padre francescano - constatare come ci sia qualcuno intento,
ancora oggi, a negare l’Olocausto. Per non parlare di rigurgiti antisemiti che non
si placano. Ricordare è necessario per evitare che fatti del genere possano ripetersi.
Giornate come questa hanno lo scopo di educare ed informare le giovani generazioni
anche attraverso la voce dei testimoni diretti. Per questo in Israele assume un significato
tutto particolare”.