2012-01-26 14:08:45

Pakistan: speranze per Asia Bibi, ma “gli estremisti non accetterebbero il suo rilascio”


“Anche se il suo accusatore cambiasse idea e ritirasse le false accuse che hanno portato alla condanna di Asia Bibi per blasfemia, gli estremisti islamici non accetterebbero il suo rilascio. Asia Bibi, per loro, resta blasfema a vita e sarebbe in pericolo di vita”: è quanto dice all’agenzia Fides il domenicano padre James Channan, direttore del “Dominican Peace Center” di Lahore, commentando le indiscrezioni circolanti sul possibile cambiamento della testimonianza di Qari Salam, fra gli accusatori della donna. “Tutti speriamo in un risoluzione pacifica e del caso, ma posso dire che oggi i gruppi estremisti islamici, pur non essendo molto forti a livello politico e parlamentare, restano molto influenti e sono molto potenti nelle strade e nelle piazze: hanno una grande capacità di mobilitazione e militanti pronti a tutto. Asia Bibi, se venisse rilasciata, non sarebbe certo al sicuro”, nota il Domenicano, ricordando che un imam aveva perfino messo una taglia sulla sua testa. Mentre si attende la data per la riapertura del processo di appello, davanti all’Alta Corte di Lahore, padre Channan ricorda l’annoso problema della magistratura in Pakistan: “E’ sottoposta alle pressioni degli estremisti islamici e ben lungi dal garantire giustizia, specie alle minoranze religiose”. Secondo il sacerdote, “questo è evidente per i Tribunali di primo grado, ma tocca anche le Corti di Appello: ricordiamo che fu l’Alta Corte di Lahore a fermare il presidente Zardari, che voleva dare il perdono presidenziale ad Asia Bibi, mentre oggi un ex presidente dell’Alta Corte di Lahore è l’avvocato difensore di Mumtaz Qadri, assassino reo confesso del governatore del Punjab, Salman Taseer”. Che l’estremismo religioso sia forte nel Paese, aggiunge padre Channan, lo dimostra anche “la lunga scia di omicidi e sequestri eccellenti che si susseguono: basta pensare all’esecrabile sequestro dei due cooperanti europei a Multan (l’italiano Lo Porto e tedesco Johannes), impegnati per le vittime delle alluvioni”. Oggi la comunità cristiana in Pakistan, in particolare, è preoccupata per una possibile alleanza della “Lega Musulmana-N” con le frange e i partiti religiosi fondamentalisti islamici, in vista delle elezioni del prossimo anno. (R.P.)







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