La Santa Sede aderisce e ratifica alcune Convenzioni Onu contro la criminalità
Ieri, la Santa Sede ha aderito, anche a nome e per conto dello Stato della Città del
Vaticano, alla Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento al
terrorismo (New York 1999) e alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine
organizzato transnazionale (Palermo 2000). Nello stesso tempo, la Santa Sede ha ratificato,
anche in questo caso a nome e per conto della Stato della Città del Vaticano, la Convenzione
delle Nazioni Unite contro il traffico illecito dei narcotici e delle sostanze psicotrope
(Vienna 1988), che aveva già firmato nello stesso anno in cui venne adottata.
“Il
passo compiuto – sottolinea il segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Dominique
Mamberti in una nota esplicativa – vuole essere un ulteriore riconoscimento da parte
della Santa Sede del fattivo impegno con cui la comunità degli Stati previene e combatte
gravissime attività criminali transnazionali, di tragica attualità, attraverso appropriati
strumenti di cooperazione internazionale”. Il presule cita la Lettera Apostolica in
forma di ‘Motu Proprio’ di Benedetto XVI per la prevenzione ed il contrasto delle
attività illegali in campo finanziario e monetario: “Molto opportunamente – scrive
il Papa - la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti
giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e
del finanziamento del terrorismo. La Santa Sede approva questo impegno ed intende
far proprie queste regole nell’utilizzo delle risorse materiali che servono allo svolgimento
della propria missione e dei compiti dello Stato della Città del Vaticano”.
“Le
parole del Santo Padre – prosegue mons. Mamberti - ci ricordano che il terrorismo
e la criminalità organizzata attentano alla dignità della persona umana e al bene
comune in tutti i Paesi del mondo. È per tale motivo che, con il deposito degli anzidetti
strumenti di adesione e di ratifica dei tre trattati sotto esame, la Santa Sede conferma
la sua volontà ed il proprio impegno concreto ed efficace di collaborare con la Comunità
internazionale in maniera coerente con la sua natura e missione, al fine di garantire
la pace e la giustizia internazionale”.
L’adozione di tali strumenti – osserva
il segretario per i Rapporti con gli Stati – “riflette la determinazione di adeguare
l’ordinamento interno ai più rigorosi parametri normativi concordati a livello internazionale,
ed in particolare alle Raccomandazioni GAFI/FATF, quali criteri internazionali in
materia di finanziamento del terrorismo e di antiriciclaggio”. Inoltre, questi cambiamenti
– spiega - rendono la “già rigorosa” Legge vaticana contro il riciclaggio dei proventi
di attività criminose e del finanziamento del terrorismo, “ancora più dettagliata,
prevedendo, tra l’altro, strumenti di cooperazione internazionale più trasparenti
e sanzioni più elevate per la violazione della legge. Queste innovazioni, insieme
con i nuovi strumenti giuridici offerti dalle tre Convenzioni, che mirano a favorire
un elevato livello di collaborazione tra i Tribunali dello Stato della Città del Vaticano
e quelli di altri Stati, rendono la lotta contro il terrorismo, il riciclaggio, il
narcotraffico nonché la criminalità organizzata transnazionale ancora più determinata”.
“Tutto ciò, naturalmente – afferma mons. Mamberti - non pregiudicherà il diritto
sovrano di ciascuno Stato di astenersi dalla propria collaborazione rispetto a procedimenti
pendenti in altri ordinamenti, quando essi possano risolversi in forme di persecuzione
individuale per ragioni politiche, religiose, etniche e simili. Nell’odierno contesto
internazionale, marcato da gravissime e ripetute violenze per motivi religiosi, troppo
spesso ai danni dei Cristiani, ritengo doveroso sottolineare che tali tipi di cooperazione
internazionale in futuro potranno anche giovare a prevenire e contrastare dette gravi
offese alla vita e alla libertà religiosa di ogni essere umano”. Tale passo – conclude
il presule - "aiuta ancora una volta l’incontro fra la giustizia e la pace, menzionato
nel Salmo 84, e la Santa Sede è lieta che ciò confermi la verità del suo impegno per
il rispetto della dignità umana e la concordia fra le persone ed i popoli”.