Messico: i vescovi auspicano che la visita del Papa "possa fermare la violenza"
Il Segretario generale della Conferenza episcopale messicana, mons. Victor Rene Rodriguez
Gómez, vescovo ausiliare di Texcoco, ha auspicato che la prossima visita di Benedetto
XVI diventi un’occasione per i criminali di riconsiderare la loro condotta e di cambiare
vita. “Questa non deve essere una tregua, ma un momento di cambiamento, di conversione,
perché i gruppi criminali riescano a riconsiderare la loro posizione di fronte alla
società e davanti al Paese” ha detto il vescovo in un'intervista alla stampa locale.
“Benedetto XVI onora con la Sua presenza il nostro Paese e, di conseguenza, in questi
giorni lanciamo l'appello non solo ad una tregua, ma ad un cambiamento in cui ci impegniamo
tutti", ha spiegato mons. Rodriguez facendo riferimento alla violenza che affligge
il Messico. Dal dicembre 2006 al settembre 2011, secondo i dati ufficiali, oltre 47.000
persone sono state uccise, la maggior parte delle quali in scontri legati al narcotraffico.
"La visita del Papa porterà, oltre alla benedizione dalla sua presenza, un nuovo entusiasmo
per il nostro impegno come cristiani e come messicani per dare al nostro Paese il
futuro che tutti noi vogliamo", ha detto mons. Rodriguez. Dalla sicurezza del Papa
si occuperà lo Stato Maggiore del Presidente della Repubblica, mentre le autorità
statali e locali dovranno garantire la sicurezza delle persone presenti agli eventi.
"Abbiamo la fiducia e la certezza che non avremo nessun problema. Il Santo Padre gode
dell'affetto e del rispetto di tutti i messicani. Crediamo che vi sarà una tregua
o una forma di rispetto dai gruppi difficili”, ha detto mons. Rodríguez. "La logistica
è molto importante, abbiamo bisogno di 25.000 giovani solo per le "catene umane" (che
accompagnano il percorso papale nelle città da Lui visitate), questi giovani però
hanno bisogno di una preparazione adeguata, alloggio, trasporto e cibo", ha concluso
il vescovo. (R.P.)