In India mobilitazione per salvare un pastore protestante
Alcune Ong cristiane hanno lanciato una campagna in difesa dei fedeli in Kashmir e
chiedono l’urgente intervento delle istituzioni federali indiane. A far scattare la
mobilitazione – riferisce l'agenzia Fides – le accuse riguardanti il pastore protestante
Chander Mani Khanna che avrebbe convertito forzatamente alcune persone. Il religioso
è stato anche raggiunto da un decreto di espulsione emesso da un tribunale islamico
locale e che riguarderebbe anche altri quattro cristiani, fra i quali il missionario
cattolico padre Jim Borst. Secondo le associazioni, le accuse in realtà sono false
e prive di qualsiasi base legale. Lo Stato di Jammu e Kashmir, infatti a differenza
di altri Stati dell'Unione indiana, non ha una legge “anti-conversioni”. Padre Khanna
poi - fanno sapere - si è limitato a battezzare alcuni abitanti del Kashmir che gli
avevano chiesto di diventare cristiani, e lo ha fatto solo dopo aver avuto prova della
loro fede. I cristiani – hanno denunciato le Ong – si sentono insicuri ed esposti
alle violenze e i fatti recenti dimostrano il tentativo di eliminare la presenza cristiana
in Kashmir. (B.C.)