2012-01-23 11:44:26

Sì della Croazia all'adesione all'Unione europea


La Croazia ha detto sì all'adesione all'Unione europea. Nel referendum di ieri, il 66,24% degli elettori - oltre 4 milioni gli aventi diritto - si è pronunciato a favore dell'adesione. A partire dal primo luglio 2013 la Croazia, secondo Paese ex jugoslavo dopo la Slovenia, diverrà il 28.mo Stato membro dell'Unione europea. In un momento di crisi economica generale, il tasso di partecipazione è stato del 43,55%, il più basso mai registrato in una qualsiasi tornata elettorale tenutasi in Croazia. Finora l'affluenza minima in un referendum sull'adesione all’Ue era stata quella registratasi in Ungheria nel 2003, quando votò il 45,6% degli aventi diritto. “La Croazia ha detto il suo grande sì all'Unione europea, dalla quale si attende molto, e sono convinto che i croati sapranno cogliere questa occasione”, ha dichiarato il presidente della Repubblica, Ivo Josipovic, dopo l'annuncio dei risultati. Soddisfazione è stata espressa anche dalle istituzioni di Bruxelles. Benedetto XVI, nel suo viaggio in Croazia, nel giugno 2011, in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate, aveva ricordato che la nazione fin dalle origini “appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli”. A vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza, nel 1991, la storia di questo Paese - aveva sottolineato il Papa - “può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente” europeo, aiutandoli “a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori umani e cristiani”: “possa così questa cara nazione, forte della sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione europea valorizzi appieno tale ricchezza spirituale e culturale”, aveva auspicato il Pontefice. (A cura di Giada Aquilino)







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