2012-01-23 15:29:56

Anno europeo del volontariato. Emma Cavallaro: non perdere identità e aprirsi ai giovani


Chiusura ufficiale ieri, a Genova, dell’Anno Europeo del Volontariato. Un bilancio tra luci ed ombre come ha dichiarato, Emma Cavallaro, presidente della Conferenza permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di volontariato (Convol), al microfono di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

R. – Un Anno Europeo pone comunque all’attenzione un problema, chiede una riflessione. In questo senso, è stato indubbiamente positivo. Forse, quantomeno in Italia, ci si poteva aspettare un po’ di più. Alcuni problemi sono stati affrontati, si sono gettati dei semi ed ora i germi devono essere coltivati e fatti sviluppare.

D. – Ci sono dei dati o delle stime sul numero di volontari e sulle attività che vengono fatte?

R. – Stime esatte ce ne sono tante. Credo, però, che la cosa più importante sia guardarsi intorno e cogliere il valore autentico del volontariato. Il volontariato, di suo, come prima vocazione, ha quella di creare relazioni. La Carta dei valori del volontariato dice che è azione gratuita, è espressione del valore della relazione e della condivisione, è una scuola ed un’espressione di solidarietà, è una pratica di sussidiarietà, è una partecipazione responsabile, è cittadinanza attiva. Tutto questo, però, non è così facilmente ‘contabile’ come alcuni servizi che sono evidenti.

D. – Viviamo tempi di crisi economica e non solo: c’è anche una crisi dei modelli di società dei Paesi più ricchi, dei paesi leader. Questa crisi economica può dare nuovo slancio al volontariato?

R. – Da una parte credo che bisogna veramente impegnarsi per far sì che il welfare torni ad essere una leva per l’innovazione. Dall’altra, il volontariato si deve difendere per rimanere autenticamente se stesso, perché in un momento di crisi è facile tentare di schiacciare il volontariato sui servizi. Gli obiettivi più importanti sono quelli di creare responsabilità, di essere responsabili per tutti e con tutti, di creare democrazia partecipata. Credo che il volontariato possa fare molto in questo ambito, peraltro in un momento in cui le difficoltà sono tante è importante che le relazioni siano forti, stabili e coraggiose.

D. – A volte si dice che il volontariato non deve togliere posti di lavoro. Questo accade davvero nella realtà italiana?

R. – Se è volontariato vero no, non accade. Se, invece, dietro al volontariato si celano altre realtà, sarebbe una situazione grave che andrebbe verificata. Il volontariato non deve assolutamente togliere posti di lavoro, proprio perché è qualcosa d’altro. E’ azione gratuita, e gratuità non significa solo ‘no al denaro’: significa molto di più. E su questo, penso che tutti coloro che credono nel volontariato e lo fanno, debbano impegnarsi sempre di più.

D. – Può esservi un collegamento tra l’Anno Europeo del Volontariato, appena concluso, ed il nuovo Anno Europeo dell’Invecchiamento attivo e dei rapporti tra generazioni, tenuto conto che siamo anche entrati nell’Anno delle Nazioni Unite, dedicato alle cooperative?

R. – Certamente, gli Anni europei hanno una loro consequenzialità. Il precedente era dedicato alla povertà e all’esclusione sociale. Da un certo punto di vista, abbiamo sempre più bisogno, anche con l’aumento degli anni di vita, che le persone più adulte trovino anche nel volontariato, una possibilità d’impegno. E’ un momento di realizzazione a servizio degli altri. Dall’altra, ci siamo resi conto che occorre davvero una capacità di passare ai giovani la staffetta, cosa che in parte avviene già, ma non quanto dovrebbe. Credo ci sia bisogno di accogliere i giovani aprendo veramente le nostre organizzazioni e lasciare che possano coinvolgersi nell’organizzazione. Deve essere una gestione collaborativa ed unitaria e devono esser date loro delle responsabilità. I giovani arrivano al volontariato per motivi diversi dalla mia generazione: c’è un libretto interessante, “Il gusto del volontariato” del prof. Andrea Volterrani che mi sembra abbia colto veramente un modo nuovo con cui i giovani devono essere avvicinati al volontariato e di come essi si avvicinano al volontariato. (vv)







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