2012-01-21 20:23:45

Nigeria: almeno 160 morti negli attacchi a Kano. Orrore e condanna della comunità internazionale


Grave la situazione in Nigeria a Kano, megalopoli di dieci milioni di abitanti nel nord del Paese, teatro di una serie di attacchi che ,per ora, secondo fonti ospedaliere, hanno causato almeno 160 morti. Un orrendo eccidio che suscita sgomento: così commenta la comunità internazionale. Londra ribadisce ': 'Questi eventi dimostrano l'importanza di fronteggiare il terrorismo in tutte le sue forme''. Diversi gli obiettivi colpiti pubblici e non; la firma sembra essere quella del gruppo islamico Boko Haram. I particolare da Roberta Barbi RealAudioMP3

Quanto accade nel nord della Nigeria e la fuga nel resto del Paese dei cristiani, bersaglio più frequente di questi attentati, crea paura. Ci si interroga sul da farsi,come testimonia al microfono di Gabriella Ceraso, da Abuja, Patrik Tor Alumuku, direttore comunicazione dell’arcidiocesi della città nigerianaRealAudioMP3

R. – Abbiamo ricevuto queste notizie con un po’ di ansia, ma potremmo dire anche con un po’ di paura, perché questo è un passo in avanti rispetto a quello che è stato fatto finora dai Boko Haram.

D. – Quindi paura diffusa, ma qual è la lettura che la comunità nigeriana sta dando a ciò che accade al gruppo dei Boko Haram?

R. – La Chiesa ha sempre parlato della necessità di un dialogo, per trovare la pace in questo Paese. Abbiamo anche sentito dai capi musulmani che, denunciando i Boko Haram, hanno detto che non rappresentano l’islam. Quindi, non si può dire che sia un gruppo musulmano, perché è un gruppo terrorista e basta, che vuole creare tensione e rendere ingovernabile questo Paese. E’ una mafia. Come si possa fermare però non si sa.

D. – Cosa pensa concretamente che la Chiesa possa fare per reagire alla paura?

R. – La Chiesa dice al governo di proteggere tutti i cittadini del Paese, di dare fiducia a chi abita in quelle zone. Non solo i cristiani stanno scendendo dal Nord al Sud, ma c’è paura anche tra i musulmani che dal Sud stanno andando verso il Nord. Si crea quindi una situazione molto difficile.(ap)







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