2012-01-21 08:32:00

Malawi: la Chiesa condanna le aggressioni contro le donne


“Atti barbarici”: così la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale del Malawi (Cem) bolla le aggressioni perpetrate da alcuni venditori ambulanti nei confronti di donne che indossavano i pantaloni. Tra mercoledì e giovedì scorso, infatti, nella capitale, Lilongwe, alcune ragazze con indosso pantaloni o short sono state circondate, denudate con la forza e derubate. Le aggressioni, probabilmente, sono state dettate da motivi politici: in Malawi, alle donne è stato proibito portare i pantaloni fino al 1994, quando cadde il regime del presidente Hastings Kamuzu Banda. Oggi, la polizia ha arrestato 15 giovani, venditori ambulanti e disoccupati, ritenuti colpevoli delle aggressioni, mentre duemila donne sono scese in piazza per protestare. “Non ci sono mai motivi sufficienti e condizioni necessarie – scrive Giustizia e Pace in una nota – per permettere a qualcuno di trattare le donne in modo così disumano e traumatizzante”. Simili gesti, continua la Cem, “sono da condannare immediatamente”, soprattutto perché “siamo nel 21.mo secolo, in cui la legislazione e la politica sostengono la libertà ed i diritti individuali, specialmente quelli delle donne”. “La Chiesa cattolica si oppone a qualsiasi cosa offenda la dignità umana – ribadisce Giustizia e Pace – In questo caso, la violenza contro le donne è un peccato contro l’umanità intera e un segno di una grave mancanza di rispetto nei confronti dell’immagine di Dio”, poiché, come si legge nella Genesi, “Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza; maschio e femmina li creò”. Di qui, l’appello rivolto alle autorità civili perché regolino il commercio dei venditori ambulanti; ai venditori stessi, perché si assumano la responsabilità di tali “atti vergognosi”; al governo perché “si mobiliti per garantire sicurezza e protezione a tutte le donne del Malawi, ponendo immediatamente fine a simili episodi ed assicurando i colpevoli alla giustizia”. Infine, le donne e le associazioni femminili vengono incoraggiate “a denunciare categoricamente” altre aggressioni. “Abbiamo bisogno di cittadini che rispettino le donne incondizionatamente – conclude Giustizia e Pace – Rendiamo il Paese sicuro per tutte le persone, a prescindere da sesso, razza e credo”. (I.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.