2012-01-21 11:44:38

Il cardinale Wuerl: pluralismo a rischio negli Usa


I vescovi degli Stati Uniti sono in Vaticano per la visita ad Limina. Giovedì scorso il Papa ha incontrato il secondo gruppo di presuli sottolineando la necessità di un laicato cattolico maturo ed impegnato, di fronte alle gravi minacce di un secolarismo radicale sempre più presente nella società. Christopher Altieri ne ha parlato con l’arcivescovo di Washington, il cardinale Donald Wuerl:RealAudioMP3

R. – In the allocution…
Nel suo discorso, il Santo Padre ha sollevato il tema della libertà religiosa e di quei valori che nascono dalla fede e che dobbiamo far emergere nel dibattito nazionale. La nostra sfida, oggi, come vescovi, è fare in modo che i nostri fedeli realizzino i valori della fede nella vita quotidiana, nella politica, nella finanza, nella cultura, in ogni aspetto dell’esistenza. Prendere il Vangelo e applicarlo: questo è il modo di far fiorire il Regno nel nostro mondo.

D. – E’ qualcosa di più di una mera questione di politica...

R. – What we’re talking about…
Quello di cui stiamo parlando è una questione ben più importante di una politica o di una strategia. Noi siamo cittadini del Regno di Dio che che si dispiega nel mondo e anche cittadini della nazione in cui viviamo. La ragione per cui la fede e la vita pubblica sempre si mescolano è perché la stessa persona oltre ad essere un cittadino è anche un credente.

D. – Cosa sta facendo la Chiesa per raggiungere coloro che non condividono le sue posizioni e forse anche i suoi valori di base?

R. – In our Nation...
Nella nostra nazione, storicamente e certamente anche oggi, l’assoluta maggioranza dei cittadini condivide quei valori comuni che provengono dalla nostra Dichiarazione d’Indipendenza e che si riflettono nella nostra Costituzione. Ma oggi c’è una spinta verso una società secolarizzata: è come se in qualche modo il secolarismo avesse una sorta di egemonia. Questa è la vera sfida. Parliamo di una società pluralistica, in cui tutti i valori sono presenti e in cui tutti i cittadini hanno voce: ma questo pluralismo, oggi, viene indebolito dall’idea che ci sia una società secolarista monolitica che dovrebbe essere l’unica voce nello stabilire i fondamenti della vita pubblica.

D. – Per quanto riguarda la nuova evangelizzazione, cosa si sta facendo nel Paese?

R. – Well, I think what we’re finding...
La nuova evangelizzazione è diretta a tutti noi e, in particolare, a coloro che si sono allontanati dalla pratica della fede: questi, spesso, credono di sapere qualcosa della fede, ma non è così. Hanno bisogno di essere introdotti di nuovo, e forse per la prima volta, al significato del Vangelo. Noi stiamo agendo su tre livelli: innanzitutto, noi stessi dobbiamo approfondire la fede. Secondo punto, dobbiamo imparare a non giustificarci per ciò che crediamo; terzo punto, siamo chiamati a invitare le persone a condividere la fede. Questo è quello che stiamo facendo negli Stati Uniti. Il Regno di Dio fiorisce nella vita di ciascun credente. Non siamo chiamati ad essere dei mistici separati da questo mondo, ma siamo chiamati ad essere fedeli discepoli di Gesù per portare il Vangelo in tutti gli ambiti in cui viviamo. Gesù ha cercato prima di tutto il Regno: questo è il modo in cui anche noi credenti dobbiamo cercare quel Regno. (ap)







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