Al termine dell’udienza con il Papa al Cammino neocatecumenale, Roberto Piermarini
ha raccolto la testimonianza di una famiglia spagnola in missione ad gentes
a Stoccolma, in Svezia, Estanislao e Maricarmen e di don Manuel,
il sacerdote cileno che li accompagna:
R. – In
15 anni di missione, abbiamo visto il Signore in tutto. Siamo arrivati in Svezia in
condizioni precarie ma il Signore ci ha sempre preceduto.
D. – Quanti
figli avete?
R. – Nove.
D. – Come madre, Maricarmen,
come stai vivendo questa esperienza, con questi nove figli a Stoccolma?
R.
– Io vedo che Dio ci protegge da tutto. Ecco, con questa fiducia andiamo avanti, perché
ogni tanto avvertiamo la paura, l’angoscia, ma sento che Dio provvede a tutto e loro
sono con noi in comunità. Hanno questo spirito, questa gioia, quindi siamo molto contenti.
D.
- Ci sono dei frutti dopo 15 anni di missione?
R. - Si, i frutti ci
sono, specialmente per tanti fratelli che avevano una vita distrutta… il Signore
ha dato loro una nuova vita
D. – Come presbitero, in questa missione
a Stoccolma, come stai vivendo questa esperienza don Manuel?
R. – Prima
di tutto, è una nuova realtà dell’evangelizzazione. Vedo che si dedicano al cento
per cento al servizio della nuova evangelizzazione, un nuovo modo di portare Cristo
attraverso la Chiesa vivente, non partendo dalle strutture, ma partendo dalle persone
che testimoniano Cristo che ha vinto la morte. Anche per me, come sacerdote, è un
grande aiuto perché non sono da solo in quest’opera. Non sono io – Don Manuel – che
faccio la missione, ma tutta una comunità, un insieme di fratelli con diversi carismi,
che portano Cristo alle persone che sono sole.
D. – Le maggiori difficoltà
in Scandinavia, dal punto di vista pastorale?
R. – La solitudine: persone
che vivono da sole, incapaci di relazionarsi. Noi veniamo da una cultura meridionale.
Io vengo dal Cile, un Paese dove la gente comunica, si relaziona, chiede aiuto, si
associa… In Svezia, le persone vivono da sole. Hanno difficoltà a trovare amicizie,
a trovare veramente quel calore umano che possa accogliere l’altra persona. Penso
che il Signore benedirà questa missione solo per vedere le persone che si amano, che
vivono in umiltà, in una Paese dove l’unità e l’allegria si vedono molto poco.