Tragedia all'isola del Giglio: riprese le ricerche dei dispersi, si teme il peggioramento
delle condizioni meteo
Le ricerche dei dispersi a bordo della nave Costa Concordia e le operazioni per mettere
in sicurezza l'imbarcazione sono proseguite nella giornata, ma per le prossime ore
sull’area sono previste piogge e mare molto mosso. Il bilancio della tragedia è aggiornato
a 11 morti e 22 dispersi. Intanto, il comandante della nave, Schettino, è da oggi
sospeso dalle funzioni, mentre domani il Consiglio dei ministri approverà il decreto
sulle rotte a rischio. E sull’isola si è recato oggi mons. Guglielmo Borghetti,
vescovo della diocesi di Orbetello. Il presule ha benedetto il relitto: una benedizione,
ha spiegato, “per coloro che stanno lavorando, per coloro che speriamo di ritrovare
vivi e per coloro che sono già nelle mani del Padre”. Ascoltiamo il presule al microfono
di Luca Collodi:
R. – Nella
tragedia è stato rincuorante assistere a questa gara di solidarietà, di vicinanza,
di attenzione. Io ho seguito la situazione fin dal momento in cui è sorta. Il parroco
dell’Isola del Giglio mi ha telefonato nel momento in cui stava accadendo la cosa,
quando ancora non era ben chiaro che cosa fosse effettivamente successo, chiedendomi
l’autorizzazione di aprire la chiesa. Ed io gli ho detto: “Figuriamoci”. Immaginiamoci
se non sia giusto aprire la chiesa! Da lì poi siamo andati avanti, restando permanentemente
in contatto, fino a quando poi nella tarda mattinata del sabato i naufraghi sono stati
trasferiti a Porto Santo Stefano, dove anche lì c’è stata una splendida attenzione
da parte del nostro volontariato, sia delle parrocchie locali che della Caritas diocesana.
Questa gente dell’Isola del Giglio non ha avuto timore di aprire le case, anche durante
la notte, e di accogliere questi naufraghi e dar loro un primo conforto, mettere loro
addosso una coperta, dare un qualcosa di caldo. E’ stata una nota di luce in una notte
molto buia per tanti aspetti.
D. – Da dove nasce, secondo lei, questa
forza della solidarietà? Forse da una piccola comunità che ancora mantiene e crede
in alcuni valori?
R. – Sì, gli abitanti dell’Isola del Giglio hanno
questa connotazione. Potremmo dire che l’accoglienza, la solidarietà, l’affabilità,
lo spirito di ospitalità ce l’hanno nel loro Dna e vorrei aggiungere anche grazie
a profonde radici religiose. Sotto questo aspetto il Giglio è ancora un’isola “felice”.
Ci sono delle tradizioni religiose che veramente caratterizzano la struttura delle
personalità degli abitanti di quest’isola. L’evento cristiano tocca da generazioni
a generazioni il cuore di queste persone. Io credo che questo ingrediente giochi parecchio:
sentirsi appartenenti a una comunità cristiana da secoli.(ap)
E sono ripresi
stamani anche gli interventi per svuotare i serbatoi di carburante, che richiedono
alcune settimane, ed evitare un disastro ambientale. Oggi il ministro dell’Ambiente,
Clini, si è detto preoccupato ed ha parlato di tempi molto stretti. Sugli eventuali
rischi ambientali, Debora Donnini ha intervistato Fabrizio Serena, responsabile
del settore marino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana:
R. – La tensione
è alta. Ci siamo attrezzati immediatamente: abbiamo inviato il nostro battello oceanografico
in zona ed abbiamo già iniziato campionamenti specifici in determinati punti delle
acque circostanti la nave, proprio per valutare gli eventuali sversamenti o per tenere
comunque sotto controllo la situazione. Abbiamo fatto dei campionamenti di acqua,
campionamenti di mitili come sentinelle di eventuali inquinamenti ed ora stiamo analizzando
i primi campioni. I risultati li avremo nel giro di due, tre giorni.
D.
– Per ora, quindi, non ci sono risultati che possono dirci se ci sono danni ambientali
in questo senso?
R. – In questo momento escluderei questa possibilità
perché, di fatto, non ci sono fuoriuscite di prodotto dalla nave. Tutto è sotto controllo.
D.
– Quindi, non ci sono fuoriuscite di idrocarburi?
R. – No, non ci sono
fuoriuscite di idrocarburi. Credo che sia importante dire che l’Agenzia ambientale
della Toscana, in collaborazione con l’Istituto superiore per la ricerca scientifica
in mare del Ministero dell’ambiente, sono attivi ed hanno già programmato un controllo
attento nel tempo. (vv)