Allarme minori sull'accesso ai prodotti vietati: la denuncia del Moige
E’ allarme sull’accesso dei minori a prodotti a loro nocivi. Questa mattina in Senato,
il Moige, Movimento Italiano Genitori, ha presentato l’indagine “Vietato Non Vietato”
realizzata dall’Università La Sapienza su un campione di 2075 studenti tra gli 11
e i 18 anni. Cinque le aree indagate: alcol, fumo, videogiochi non adatti ai minori,
giochi con vincita in denaro e pornografia. Dal presidente del Senato Schifani l’invito
al Parlamento perché intervenga nelle 'zone grigie' affiancando alla prevenzione
un'azione di controllo normativo e precettivo. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Legalmente
sono vietati, nella pratica no. Alcol, fumo, videogiochi, giochi con vincita in denaro
e pornografia non hanno steccati e i giovanissimi vi accedono spesso con facilità.
Qualche esempio: 5 ragazzi su 10 tra gli 11 e i 13 anni e 8 su 10 tra i 14 e i 18
anni hanno bevuto almeno una volta alcolici. 5 ragazzi su 10 tra i 10 e i 14 anni
sono fumatori abituali. Ai videogiochi vietati fanno ricorso 4 ragazzi su 10 alle
medie e 5 su 10 alle superiori. E il discorso cambia di poco per i giochi con vincita
in denaro. C’è poi internet, diffusissimo tra gli adolescenti, che di fatto apre le
porte alla pornografia con un semplice click. Non c’è tutela per i minori in Italia?
Lo chiediamo alla presidente del Moige Maria Rita Munizzi:
"Sì,
si può dire che è così. E’ assolutamente importante una riflessione collettiva - istituzioni,
esercenti, genitori, giovani... - su qualli sono gli elementi fondamentali per una
reale e concreta tutela. Poi chiaramente servono maggiori controlli, maggiori sanzioni
e iniziative di sensibilizzazione per aiutare i giovani a saper dire di no. Come genitori
non possiamo essere lasciati da soli".
Quanto conta la presenza
in casa di uno dei due genitori nella diffusione di questi comportamenti a rischio?
"Conta
molto la presenza di genitori non consenzienti, che non banalizzano: dare regole chiare
in casa aiuta i nostri ragazzi ad essere più forti".
I genitori
chiedono alle istituzioni di essere sostenuti e non intralciati nel difficile compito
educativo.