Lotta all'evasione: pagare le tasse è necessario. Auspicabile però il riordino delle
imposte
Debito pubblico, rischio di recessione, evasione fiscale: sono alcuni dei mali dell’Italia
di oggi su cui il governo si sta impegnando. Sul fronte dell’evasione, i recenti blitz
della Guardia di Finanza a Roma e a Cortina, hanno confermato l’alto livello di evasione.
Sulle tasse, nel tempo, dichiarazioni di segno opposto: dal “giù le mani dalle tasche
degli italiani” quasi si trattasse di un furto di Stato, all’improbabile: “pagare
le tasse è bello”. La propensione a evadere le imposte è comunque un orientamento
diffuso, forse perché sono troppe o forse perché c’è scarsa fiducia sul buon utilizzo
dei soldi versati alle casse pubbliche. Adriana Masotti ne ha parlato con Carlo
Pileri, presidente dell’Adoc, associazione difesa e orientamento consumatori:
R. – Le
tasse non sono un furto, ma non sono neanche belle. Sono necessarie. Sono necessarie
perché in una società ci sono dei servizi che servono a tutti i cittadini, e questi
servizi devono essere sostenuti proprio con le tasse. In un momento di crisi come
quello attuale, le tasse purtroppo salgono, dall’accisa sulla benzina a quelle locali.
Si possono e si devono pagare, però è anche bello sperare che questi soldi siano spesi
con oculatezza - che ci sia quindi una moralità nella spesa - e che, finita l’emergenza,
si possa anche pensare ad una loro diminuzione. Che non siano quindi tasse per sempre.
D.
– Che non siano tasse per sempre. Ma da dove cominciare?
R. – Il riordino
delle tasse è necessario, vanno riviste alcune cose. Prima di tutto, va rivista l’accisa
sulla benzina - che oggi rappresenta il 60 per cento del costo della benzina, cui
va poi aggiunta anche l’Iva –, che è stata costruita nel tempo anche con i soldi della
guerra dell’Abissinia, con i terremoti, con la necessità di integrare i contratti
degli autoferrotranvieri. Sono tasse, queste, che si sono succedute, che dovevano
essere momentanee ed invece sono diventate permanenti. Ci auguriamo quindi che esse
vengano riviste, perché è fondamentale anche per dare fiducia al cittadino.
D.
– Un passo importante è un cambio di mentalità. Capire che l’evasore ci danneggia
è iniziare a capire che siamo una comunità, che esiste il concetto di bene comune…
R.
– C’è uno spot dell’Agenzia delle entrate che dice che l’evasore è un parassita della
società. E’ un messaggio forte ma giusto. Sarebbe bello se tutti quanti sentissero
il dovere civico di pagare le tasse.
D. – Ci sono i grandi evasori ma
anche i piccoli evasori, e c’è qualcosa che ognuno di noi può fare per cercare di
contenerli. Forse, però, dobbiamo essere anche incentivati in questo…
R.
– Ciascuno di noi può fare la sua parte chiedendo gli scontrini fiscali, le ricevute
e le parcelle, non accettando quindi quel piccolo ricatto del tipo: “Se non ti faccio
la ricevuta, paghi di meno”. Questo è importante come valore civico, ma sarebbe bene
che lo Stato lo incentivasse, dando la possibilità al cittadino, al consumatore di
detrarre una parte di questi soldi che vengono pagati. In questo modo verrebbe data
un’ulteriore spinta alla richiesta di scontrini, parcelle e ricevute. (vv)