2012-01-18 16:36:11

Lotta all'evasione: pagare le tasse è necessario. Auspicabile però il riordino delle imposte


Debito pubblico, rischio di recessione, evasione fiscale: sono alcuni dei mali dell’Italia di oggi su cui il governo si sta impegnando. Sul fronte dell’evasione, i recenti blitz della Guardia di Finanza a Roma e a Cortina, hanno confermato l’alto livello di evasione. Sulle tasse, nel tempo, dichiarazioni di segno opposto: dal “giù le mani dalle tasche degli italiani” quasi si trattasse di un furto di Stato, all’improbabile: “pagare le tasse è bello”. La propensione a evadere le imposte è comunque un orientamento diffuso, forse perché sono troppe o forse perché c’è scarsa fiducia sul buon utilizzo dei soldi versati alle casse pubbliche. Adriana Masotti ne ha parlato con Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, associazione difesa e orientamento consumatori: RealAudioMP3

R. – Le tasse non sono un furto, ma non sono neanche belle. Sono necessarie. Sono necessarie perché in una società ci sono dei servizi che servono a tutti i cittadini, e questi servizi devono essere sostenuti proprio con le tasse. In un momento di crisi come quello attuale, le tasse purtroppo salgono, dall’accisa sulla benzina a quelle locali. Si possono e si devono pagare, però è anche bello sperare che questi soldi siano spesi con oculatezza - che ci sia quindi una moralità nella spesa - e che, finita l’emergenza, si possa anche pensare ad una loro diminuzione. Che non siano quindi tasse per sempre.

D. – Che non siano tasse per sempre. Ma da dove cominciare?

R. – Il riordino delle tasse è necessario, vanno riviste alcune cose. Prima di tutto, va rivista l’accisa sulla benzina - che oggi rappresenta il 60 per cento del costo della benzina, cui va poi aggiunta anche l’Iva –, che è stata costruita nel tempo anche con i soldi della guerra dell’Abissinia, con i terremoti, con la necessità di integrare i contratti degli autoferrotranvieri. Sono tasse, queste, che si sono succedute, che dovevano essere momentanee ed invece sono diventate permanenti. Ci auguriamo quindi che esse vengano riviste, perché è fondamentale anche per dare fiducia al cittadino.

D. – Un passo importante è un cambio di mentalità. Capire che l’evasore ci danneggia è iniziare a capire che siamo una comunità, che esiste il concetto di bene comune…

R. – C’è uno spot dell’Agenzia delle entrate che dice che l’evasore è un parassita della società. E’ un messaggio forte ma giusto. Sarebbe bello se tutti quanti sentissero il dovere civico di pagare le tasse.

D. – Ci sono i grandi evasori ma anche i piccoli evasori, e c’è qualcosa che ognuno di noi può fare per cercare di contenerli. Forse, però, dobbiamo essere anche incentivati in questo…

R. – Ciascuno di noi può fare la sua parte chiedendo gli scontrini fiscali, le ricevute e le parcelle, non accettando quindi quel piccolo ricatto del tipo: “Se non ti faccio la ricevuta, paghi di meno”. Questo è importante come valore civico, ma sarebbe bene che lo Stato lo incentivasse, dando la possibilità al cittadino, al consumatore di detrarre una parte di questi soldi che vengono pagati. In questo modo verrebbe data un’ulteriore spinta alla richiesta di scontrini, parcelle e ricevute. (vv)








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