Un ruolo più decisivo per l'assemblea di Strasburgo. Così Martin Schulz, eletto presidente
del Parlamento europeo
Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato eletto presidente del Parlamento
europeo per la seconda metà legislatura, ottenendo la maggioranza assoluta al primo
voto. L’elezione è avvenuta questa mattina a Strasburgo, dov’è in corso la riunione
plenaria dell’Assemblea. Martin Schulz succede al polacco Jerzy Buzek, che ha guidato
l'Europarlamento nella prima metà della legislatura in corso. Una presidenza, la sua,
che prende il via in un momento particolarmente delicato per le Istituzioni europee,
coinvolte in una crisi finanziaria senza precedenti. Non è un caso, infatti, che nel
suo discorso di insediamento Schulz si sia riferito alla situazione attuale, evidenziando
che ''per la prima volta dalla sua fondazione, il fallimento dell'Unione Europea non
è un'ipotesi irrealistica''. Un intervento, quello di Schulz, chiaro e allarmato,
che in molti hanno inteso come una vera sfida ai governi che ''da mesi – ha sottolineato
– passano da un vertice all'altro'' e fanno ''tornare ad un periodo superato, quello
del Congresso di Vienna''; di qui la rivendicazione di un ruolo più decisivo per l'assemblea
di Strasburgo, esclusa fino a questo momento dai processi decisionali. Ed è questo,
secondo il neo presidente, uno dei motivi del calo di fiducia dei cittadini europei
nei confronti delle istituzioni del “vecchio continente”. Uno degli obiettivi della
sua presidenza – conclude – sarà dunque quello di aumentare la visibilità del Parlamento,
definito il “vero centro della democrazia europea", oltre che far "prevalere l'interesse
generale su quelli nazionali". (A cura di Salvatore Sabatino)