Pakistan: l'obiettivo della pace nel dialogo tra cristiani e musulmani
Promuovere una cultura incentrata su dialogo, tolleranza, pace e armonia, rafforzando
i rapporti tra cristiani e musulmani. Se ne è parlato in questi giorni al convegno
tenuto nella sala conferenze della cattedrale di Faisalabad, in Pakistan, al quale
hanno partecipato sacerdoti e vescovi, leader religiosi musulmani, studiosi, educatori,
scrittori e rappresentanti delle associazioni che operano nella società civile. Come
riporta l’agenzia AsiaNews, a promuovere il momento di discussione e confronto - ispirato
alle parole di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace, dedicata quest’anno
al tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace” - sono stati i membri della
Commissione diocesana per il dialogo interreligioso, con lo scopo di rafforzare l’armonia
interconfessionale e le relazioni fra le due comunità. Il vescovo di Faisalabad mons.
Joseph Coutts ha ricordato i principi promossi da Ali Jinnah, fondatore del Pakistan
moderno, e il valore profondo della laicità dello Stato. “Religione, casta o credo
dei cittadini - ha spiegato il presule - nulla hanno a che vedere con gli interessi
della nazione. Per questo non dovrebbero esserci discriminazioni o distinzioni fra
cittadini”. Mons. Coutts ha auspicato il rafforzamento della comprensione, del rispetto
e della tolleranza, per “rompere le barriere e superare” la diffidenza reciproca.
Christina Peter, presidente dell’Associazione Award per la consapevolezza delle donne
e lo sviluppo rurale, ha poi sollecitato una “partecipazione della donna” al processo
di pace. Ricordate infine due grandi personalità assassinate nel 2011 per il loro
impegno a favore della pace e del dialogo interreligioso: Salman Taseer, il governatore
della provincia del Punjab, ucciso per aver difeso la cristiana Asia Bibi e chiesto
una revisione delle leggi sulla blasfemia, e Shahbaz Bhatti, ministro cattolico per
le Minoranze, assassinato da un commando di fondamentalisti islamici. (G.A.)