Naufragio "Costa Concordia": riprese le ricerche dei dispersi. Alto l'allarme ambientale
Il naufragio della Costa Concordia. E’ salito a sei il bilancio delle vittime, mentre
si aggrava la posizione del comandante Schettino, in stato di fermo con l’accusa di
omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. Serrate le indagini per
ricostruire la dinamica dell’incidente. Intanto è caos sul numero dei dispersi, alcuni
dei quali potrebbero essere tornati a terra. Il servizio di Paola Simonetti…
Le operazioni
di soccorso sono riprese nel pomeriggio dopo che in mattinata erano state sospese
perché la nave, seppur di qualche millimetro, si era mossa. Sentiamo Amedeo Lomonaco
Si è deciso,
non senza rischi per i soccorritori, di riprendere le operazioni. In mattinata, le
ricerche erano state sospese in seguito ad uno spostamento del relitto, come sottolinea
il capo ufficio stampa dei vigili del fuoco, il dott. Luca Cari, raggiunto
telefonicamente sul posto
“La nave, costantemente monitorata, si
è spostata di 9 cm sulla verticale, in altezza, e di 1,5 cm orizzontalmente. Avendo
perso, quindi, almeno momentaneamente il punto di stabilità, è stato dato l’ordine
di evacuazione. I sommozzatori della Guardia Costiera e i sommozzatori dei Vigili
del Fuoco son ostati immediatamente evacuati. Stiamo lavorando in condizioni di grande
criticità”.
Le operazioni di ricerca sono poi state riprese perché
i dati arrivati dagli strumenti di monitoraggio hanno consentito al coordinamento
dei soccorsi di stabilire che, al momento, la poppa della nave è ferma. Ma si teme
che il mare mosso possa aggravare la situazione. Per motivi di sicurezza, le operazioni
saranno sospese durante la notte.
Il ministro dell'ambiente Corrado Clini
ha annunciato che il Consiglio dei ministri dichiarera' lo stato di emergenza per
l'area interessata al disastro della Costa Concordia. Attorno al relitto della nave
sono state avvistate chiazze di carburante, seppur siano di natura leggera. Paolo
Ondarza ha intervistato il responsabile "Area mare" dell’Agenzia regionale per la
protezione ambientale della Toscana, Fabrizio Serena:
R. - Noi,
come agenzia ambientale, ci siamo preoccupati immediatamente di metterci a disposizione
di questa task force, e di mettere soprattutto a disposizione il nostro battello oceanografico.
Si tratta semplicemente di aspettare l’evolversi della situazione. Se il mare ce lo
consente, attiveremo questo monitoraggio.
D. - Il ministro Clini ha
detto che il rischio ambientale per l’Isola del Giglio, ma per tutto l’arcipelago
è altissimo. Quindi, l’obbiettivo è di evitare che il carburante fuoriesca dalla nave..
R.
- Il rischio maggiore è questo: saranno presi i migliori provvedimenti, per evitare
che ci sia anche la minima fuoriuscita di carburante, però fino a che non verrà tirato
fuori tutto, fino all’ultima goccia, restiamo in apprensione. È vero anche che non
è un prodotto di greggio che potrebbe fuoriuscire: è carburante e quindi più facilmente
diluibile, ma in ogni caso comprometterebbe tutta la linea di costa dell’isola.. Ricordiamo
che siamo in pieno arcipelago toscano, uno dei parchi più grandi dell’Italia, quindi
la situazione ci preoccupa non poco.
D. - Il ministro
Clini ha detto che sarebbe di buon senso far passare le navi da crociera lontano da
zone di particolare pregio ambientale..
R. - Le rotte delle navi devono
passare per legge a distanze di rispetto dalla costa, soprattutto dalle isole. Quindi
non dovrebbero esserci problemi, a meno che queste non si avvicinino troppo, come
è successo in questo caso. (bi)