Il naufragio della “Costa Concordia”: sale a 6 il numero delle vittime, polemiche
sulle misure di sicurezza
La tragedia all’isola del Giglio: è salito a 6 il numero delle vittime accertate nel
naufragio della nave “Costa Concordia”, mentre mancano ancora 16 persone all’appello.
Intanto, mentre prosegue la lotta contro il tempo nella speranza di trovare dei sopravvissuti,
cresce il rischio di un disastro ambientale. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Sale
ancora il bilancio delle vittime della “Costa Concordia”: i vigili del fuoco, che
hanno lavorato senza sosta tutta la notte, hanno ritrovato, a bordo della nave, il
cadavere di un passeggero. Si tratta della sesta vittima accertata del naufragio.
Intanto, la Costa Crociere - che oggi terrà una conferenza stampa sul disastro - sostiene
che lo schianto dell’imbarcazione sarebbe stato provocato da “errori di giudizio”
del comandante Francesco Schettino, al momento in stato di fermo. Dal canto suo, la
Procura di Grosseto che sta coordinando le indagini conta di fare chiarezza sull’accaduto
con i dati registrati dalla “scatola nera”. Le impressionanti immagini delle Concordia
semi-affondata, a soli 150 metri dalla costa dell’isola del Giglio, hanno fatto il
giro del mondo, mentre in Italia e non solo – le vittime sono di diverse nazionalità
- si punta il dito sulle misure di sicurezza adottate sulla nave dopo l’urto con lo
scoglio. Ecco la testimonianza del cappellano di bordo, don Raffaele
Malena, raccolta da Sergio Centofanti:
R.
– Quei momenti sono momenti di panico…. Forse non hanno dato subito l’allarme, l’abbandono
nave… Cercavano un’altra cosa, quando si è verificato il fatto, lo squarcio alla nave:
erano, infatti, andati a vedere in sala macchina se potevano risolvere il black out….
Ma è stato troppo tardi, perché in meno di 20 minuti la sala macchina era invasa dall’acqua
Con
le prime luci del giorno, si sono intensificate le ricerche dei dispersi, anche in
vista di un peggioramento delle condizioni atmosferiche. L’allerta meteo desta anche
preoccupazione per i rischi ambientali a danno di una delle più belle aree marine
del Mediterraneo. Nella nave sono stipate circa 2400 tonnellate di combustibile. Tuttavia,
le complesse operazioni di recupero non dovrebbero iniziare prima di 48 ore. Per fare
il punto della situazione, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, terrà oggi pomeriggio
un vertice alla Prefettura di Livorno.