Ecuador: la Chiesa chiede il rispetto della libertà religiosa
La libertà religiosa è un diritto umano e come tale va rispettato nelle sue manifestazioni
sia pubbliche che private: è quanto chiede il Consiglio permanente della Conferenza
episcopale dell’Ecuador (Cee), in un comunicato diffuso nei giorni scorsi. La nota
arriva dopo che l’Assemblea nazionale ha approvato, i primi di gennaio, un progetto
di legge sulla libertà e l’uguaglianza religiosa, comprendente anche la creazione
di un Consiglio nazionale specifico per tale settore. “Tale Consiglio – scrivono i
vescovi - deve rispettare anche gli ideali di base dei Centri educativi o assistenziali
creati dagli enti religiosi, così come deve difendere i diritti delle minoranze religiose
e dei gruppi nativi dell’Ecuador”. La Cee richiede, inoltre, la tutela “del diritto
alla privacy, dell’obiezione di coscienza, del pluralismo e della convivenza religiosa,
della libera informazione, espressione, associazione e fondazione in materia di religione”.
E ancora: la Chiesa lancia un appello per tutelare “le festività religiose, l’inviolabilità
dei luoghi di culto, dei cimiteri e degli archivi, l’impossibilità di sequestrare
i beni sacri e la presenza dei simboli religiosi nei centri pubblici e privati”. È
importante, inoltre, continuano i presuli, che il nuovo organismo “promuova la cooperazione
tra lo Stato ed i gruppi religiosi su questioni di interesse comune come l’istruzione,
la cultura, lo sviluppo del benessere della famiglia ecuadoriana, la promozione dell’arte
e la cura del patrimonio artistico”. Quanto alla proposta, contenuta nel progetto
di legge, che “ciascun ente religioso debba seguire un iter di certificazione e accreditamento
delle sue autorità, delle sue guide o dei suoi ministri di culto”, il Cee risponde
che “se si parte dal principio di separazione tra lo Stato e gli enti religiosi, in
tale materia ciascuno deve essere indipendente”. (I.P.)