Bolivia. Vescovi: stop alle violenze a Yapacanì, i problemi si risolvono con il dialogo
“Nessun interesse giustifica la perdita di vite umane”. Con queste parole, espresse
in un comunicato dal titolo “Comprensione e rispetto per la vita”, la Conferenza episcopale
boliviana, attraverso il segretario generale, Mons. Oscar Aparicio, esprime profondo
rammarico per gli scontri che dal 10 gennaio scorso si stanno verificando a Yapacanì,
nella zona centrale del Paese, con la morte di tre manifestanti. I disordini sono
stati innescati dal rientro in città del sindaco, David Carvajal, che nel marzo del
2011 era stato destituito dal Consiglio comunale con le accuse di “corruzione e inefficienza”.
Il conflitto è divenuto insanabile lo scorso novembre, quando le autorità della regione,
quella di Santa Cruz, hanno dato ragione al sindaco, reintegrandolo nel ruolo. Nella
scorsa settimana, le dimostrazioni della popolazione, sostenute dal “Movimiento al
Socialismo”, si sono intensificate provocando la risposta delle forze dell’ordine.
Oggi, invece, i manifestanti annunciano ulteriori azioni di protesta, mentre i vescovi
boliviani ripetono che “la violenza e la morte non sono una soluzione” e invitano
ad una soluzione pacifica attraverso il dialogo, condannando i combattimenti tra fratelli
e l’uso sproporzionato della forza pubblica”. (M.P.)