2012-01-14 12:58:47

Chiusa la mostra su Gaudì in Vaticano, il cardinale Bertone: la spiritualità ispirò tutta la sua vita


Si è chiuso, ieri sera, con una cerimonia nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, il programma che Roma ha dedicato al grande artista catalano Antonio Gaudì, all’interno del quale spicca la mostra “Gaudì: la Sagrada Familia de Barcelona. Arte, ciencia y espiritualidad”, inaugurata nel Braccio di Carlo Magno, in Piazza San Pietro il 24 novembre e che resterà aperta al pubblico fino a domani. Alla cerimonia, durante la quale si è tenuto il concerto delle voci bianche dell’Escolanía di Montserrat diretta dal maestro Bernat Vivancos, ha preso parte il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che ha rivolto un saluto sia in spagnolo che in catalano, ricordando dell’artista il suo progetto magistrale, la Basilica della Sagrada Familia di Barcellona, consacrata dal Santo Padre poco più di un anno fa, che di Gaudì evidenziò la realizzazione di “ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza. Antoni Gaudí non realizzò tutto questo con parole, ma con pietre, linee, superfici e vertici”.

Del maestro, il cardinale Bertone ha sottolineato il “cuore di credente in Cristo che non conosceva limiti” e il suo essere “artista di valore”, perché, come affermato da Benedetto XVI alla consacrazione della Basilica, “l’opera bella è pura gratuità, invita alla libertà e strappa dall’egoismo”. Il porporato ha poi ricordato che le opere di Gaudì hanno lasciato il suo sigillo su tutta l’amata terra catalana, “sebbene non disdegnò neppure di portare l’impronta della sua anima altrove, come a León e in Cantabria e l’avrebbe portata ancora più lontano se ne avesse avuto la possibilità”. Alla cerimonia è intervenuto anche l’arcivescovo di Barcellona, il cardinale Lluís Martínez Sistach, che ha valutato positivamente il grande successo di pubblico ottenuto dalla mostra, che finora ha potuto vantare 30mila visite: “È un’espressione del contributo della fede cristiana al mondo della cultura, dell’arte e della bellezza, che la Chiesa ha portato avanti lungo i secoli – ha detto – senza la fede e la spiritualità cristiana l’opera di Gaudì rimarrebbe incomprensibile”. (R.B.)







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