2012-01-13 15:07:11

Senegal: la Comunità di Sant’Egidio medierà con gli indipendentisti del Casamance


Nuove speranze di pace in Senegal: il presidente Abdoulaye Wade ha chiesto, in questi giorni, alla Comunità di Sant’Egidio di mediare con il movimento indipendentista del Casamance per risolvere un conflitto che va avanti ormai da 30 anni. Sull’importanza di questa mediazione, Alessandro Gisotti ha intervistato don Angelo Romano, dell’Ufficio relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio:RealAudioMP3

R. – Parliamo di un problema che sostanzialmente inizia quasi subito dopo l’indipendenza del Senegal, che si trascina in maniera diversa, con fasi alterne, e che poi purtroppo ha visto dei momenti più cruenti e quindi un vero e proprio inizio di conflitto. Un problema, questo, che è transfrontaliero perché la crisi casamancese in realtà coinvolge anche il Gambia, in qualche misura anche la Guinea Bissau: una crisi, un conflitto che, se vogliamo, è anche di bassa intensità e anche dimenticato, ma in realtà genera insicurezza per una ragione molto ampia dell’Africa. Una crisi che nasce con questa aspirazione indipendentista e che si trascina da molto tempo, con una pluralità di posizioni, anche con un dibattito interno, nella stessa Casamance, in modo molto vivace.

D. – Perché la Comunità di Sant’Egidio è stata scelta per compiere questo delicato e importante lavoro di mediazione?

R. – Io credo che per due motivi molto semplici: il primo dovuto a un rapporto storico di amicizia con il Paese, un importantissimo Paese, democratico, che cerca in qualche modo di costruire una sua strada di coabitazione tra cristiani e musulmani e con la Chiesa senegalese. C’è un rapporto antico tra la Comunità di Sant’Egidio e il Senegal, che ha portato naturalmente anche ad occuparci di quella che è una delle ferite aperte di questo Paese, che è appunto la crisi casamancese e direi che in questo senso da tanti anni Sant’Egidio segue con attenzione la crisi della Casamance. Oggi, in un certo senso, costatiamo una certa disponibilità a un diretto coinvolgimento di Sant’Egidio e questo ci fa molto piacere. Speriamo che sia un passo importante e nuovo verso una soluzione pacifica del conflitto.

D. – Quali sono le aspettative della Comunità di Sant’Egidio per questa opera di mediazione?

R. – La nostra aspettativa è quello di essere utili ai senegalesi, a tutti coloro che cercano la pace in questo Paese, a tutti quelli che vogliono risolvere il problema della Casamance, una situazione che è penosa per tanti motivi. Il desiderio più grande è che si possa riuscire presto a mettere fine a questo conflitto, che è durato fin troppo. (mg)







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