2012-01-13 14:02:56

L’appello dell’agenzia Habeshia contro il traffico di organi ed esseri umani


Un nuovo urgente appello alla comunità internazionale, affinché intervenga fattivamente nella lotta al traffico di organi e di esseri umani soprattutto dal Nord Africa e dal Medio Oriente viene dal presidente dell’agenzia Habeshia per la Cooperazione e lo Sviluppo, don Mussie Zerai. L’agenzia, in particolare, denuncia le centinaia di profughi eritrei prelevati dai campi che sono ancora nelle mani dei predoni del Sinai e soggetti ad abusi sessuali, maltrattamenti di vario tipo, privazioni di cibo anche prolungati e violenze. I prigionieri, inoltre, vengono ricattati e costretti a pagare somme altissime, fino a 30mila dollari, per evitare l’espianto di organi. Negli anni scorsi, è la stima riferita da Habeshia, oltre centomila persone nell’area di Sudan, Egitto e Libia, ma anche in Eritrea, Etiopia e Somalia, sono state vittime del traffico di esseri umani; in particolare si calcola che siano scomparsi, probabilmente per questi scopi, circa quattromila minori oltre a tremila persone nel solo territorio del Sinai. L’appello che l’organizzazione, dunque, rivolge alla Comunità europea, che già collabora su questo tema con l’Unione Africana e con i singoli Stati interessati dal fenomeno, è quello di rafforzare le attività di prevenzione e le campagne informative tra i profughi di Sudan ed Etiopia e di incrementare le azioni della polizia internazionale. (R.B.)







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