Angola: le inondazioni bloccano i rimpatri dell’Acnur dal Congo
Sono rimasti bloccati al confine a causa delle inondazioni che in questi giorni stanno
insistendo sull’Angola nordorientale, le migliaia di profughi rimpatriati dalla vicina
Repubblica Democratica del Congo. I rimpatri operati dall’Alto commissariato dell’Onu
per i Rifugiati (Acnur) sono ripresi nel novembre 2011 dopo uno stop di quattro anni
in cui tra Congo e Angola i rapporti sono stati piuttosto tesi. Nel giugno scorso,
poi, la svolta: a seguito della firma di un accordo tripartito fra Angola, Congo e
Acnur, circa 20mila persone hanno accettato di tornare in patria, mentre si calcola
che siano ancora circa 80mila i profughi angolani presenti nella Repubblica Democratica
del Congo. A complicare le cose, riporta l'agenzia Fides, sono le recenti inondazioni
che preannunciano una stagione umida, qui già particolarmente lunga, eccezionalmente
piovosa. Secondo le stime, sono andate distrutte le abitazioni di 1142 agricoltori
e devastati i raccolti di cassava e arachidi, il cibo fondamentale della popolazione
angolana, fatto che sta causando una grave insufficienza alimentare. Negli ultimi
quattro mesi, da quando sono iniziate le alluvioni, almeno 50mila persone sono state
colpite, 24mila delle quali sono state rimpatriate in 10 villaggi della provincia
angolana di Uige. (R.B.)