2012-01-12 15:56:49

Cinema e Tv, ‘specchio’ a volte deformante della famiglia. Mons. Viganò: combattere banalità e pressioni lobbistiche


Il Cinema, la Tv e la famiglia tra realtà e finzione: se ne è parlato nel Convegno promosso questa settimana alla Pontificia Università Lateranense sul tema “Quale famiglia per quale società”. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

“La famiglia di oggi, nella percezione diffusa tra la gente – ha sottolineato il rettore della Lateranense, mons. Enrico dal Covolo – sembra essere nello stesso tempo ‘tutto e niente’”. Una percezione largamente orientata – ha spiegato - dai media, ‘specchio’ efficace di dinamiche relazionali nel vissuto quotidiano. A moderare l’incontro, cui hanno partecipato i professori José Noriega Bastos e Chiara Palazzini, insieme agli attori Alessio Boni e Cristiana Capotondi ed il regista Guido Chiesa, è stato mons. Dario E. Viganò, presidente dell’Ente dello Spettacolo, al nostro microfono:

R. – I media – e il Cinema in particolare – svolgono due funzioni: da una parte, quella rivelatrice, che cioè in qualche modo ci spiega, ci racconta la famiglia nello spirito dei tempi. D’altra parte, però, sono anche fortemente regolativi perché ci dicono il modo in cui guardare questa realtà. E proprio per questa duplicità, cioè di rivelare e indicare la modalità di guardare le realtà che presentano, diventano davvero una cartina di tornasole dei processi culturali su cui vigilare molto, su cui impegnare molto l’intelligenza e la passione dell’educare.

D. – Si dice spesso, però, che in particolare le fiction televisive creino molti danni agli spettatori e alle famiglie …

R. – La Televisione naturalmente segue una narrazione semplificata, stereotipizzata e soprattutto la lunga serialità ad un certo punto esaurisce l’idea originale e quindi, per proseguire, molto spesso cade nella banalità, a volte anche in situazioni al limite del paradosso.

D. – A volte, però, le fiction, affermano dei disvalori dandoli per assimilati dalla società quando invece non lo sono …

R. – Ecco, questa è la funzione regolativa dei media a cui – appunto – la famiglia, il contesto delle relazioni buone all’interno della famiglia, deve in qualche modo fare da antidoto: vivendo positivamente le relazioni familiari, dell’affetto all’interno della famiglia, si dimostra esattamente la distanza tra la realtà, tra il tessuto realmente sociale della nostra Italia e la rappresentazione molto spesso anche segnata o da superficialità più semplicemente o a volte anche da pressioni lobbistiche. (gf)







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