Belgio: presentato dai vescovi un documento sugli abusi sessuali
“Imparare la lezione dalle storie dolorose ascoltate dalle vittime, rompere il silenzio
e non lasciare in pace coloro che hanno abusato”. Ma soprattutto “gettare le basi
per il trattamento in futuro e la prevenzione di abusi sessuali”. Questi gli intenti
che hanno portato la Conferenza episcopale del Belgio a pubblicare un opuscolo dal
titolo "Una sofferenza nascosta - per un approccio globale degli abusi sessuali nella
Chiesa" che è stato presentato oggi alla stampa dai vescovi referenti per gli abusi
sessuali, mons. Guy Harpigny e mons. Johan Bonny. Il documento - di 52 pagine, pubblicato
dalle Edizioni Licap - “intende essere la risposta dei vescovi del Belgio e dei Superiori
dei Religiosi del Belgio ai casi di abusi sessuali commessi da parte del clero”. Il
testo è stato infatti pubblicato sulla scia dei lavori della Commissione parlamentare
"Abusi sessuali", che ha portato tra l'altro alla creazione di tribunali arbitrali
incaricati a risarcire le vittime di abusi sessuali anche nei casi prescritti dalla
legge. Nella loro presentazione - riferisce l'agenzia Sir - i vescovi e i superiori
religiosi ribadiscono ancora una volta quanto siano stati "profondamente colpiti dalla
ondata di storie toccanti di abuso sessuale all'interno della Chiesa cattolica". Ed
affermano: "I vescovi e i superiori religiosi hanno all’inizio taciuto”. “Questo silenzio
non era assolutamente indifferenza. Non aveva niente a che fare con il desiderio di
occultare i fatti. Rivelava piuttosto il nostro stupore, la nostra confusione in stato
di shock, chiedendoci molto seriamente come tutto cià era potuto accadere". I vescovi
Harpigny e Bonny, per conto della Conferenza episcopale belga, hanno confessato come
“il male inflitto alle vittime dal mancato riconoscimento dei fatti ha riempito di
confusione i responsabili Chiesa", aggiungendo che gli abusi contraddicono “l'etica
e il messaggio che la Chiesa avrebbe dovuto diffondere”. "Non possiamo riparare al
passato, ma vogliamo assumerci una responsabilità morale e collaborare al riconoscimento
e alla guarigione della sofferenza delle vittime. Prima di tutto, chiediamo perdono
per la sofferenza che non abbiamo potuto impedire e ci impegniamo ad affrontare questa
problematica in maniera diversa in futuro”. Nel libretto i leader della Chiesa cattolica
delineano cinque linee di forza di un nuovo piano d'azione: volontà di stare dalla
parte delle vittime; rompere il silenzio; cooperare per il riconoscimento e la riparazione;
non lasciare in pace coloro che abusano e assicurare la prevenzione in futuro. Un
documento forte e toccante che contiene anche i mezzi messi in atto per raggiungere
questi obiettivi e i punti di contatto ai quali le vittime possono riferirsi. (R.P.)