Pakistan: a Lahore il governo abbatte un istituto cattolico ed espropria i terreni
Ira e sconcerto fra i cattolici del Punjab, per la decisione presa ieri dal governo
locale di abbattere un edificio di proprietà della Chiesa – i documenti lo confermano
– e sequestrare il terreno circostante. Durante la demolizione della struttura sono
andate distrutte anche diverse copie della Bibbia e alcuni oggetti e immagini sacre.
Questa mattina la comunità dei fedeli ha indetto una manifestazione di protesta, che
si svolgerà nei pressi dell’area sequestrata; intanto i funzionari governativi hanno
stanziato un reparto delle forze di polizia, per bloccare qualsiasi azione di rivendicazione
da parte dei cristiani. Il centro di accoglienza “Gosha-e-Aman”, situato in Allama
Iqbal Road, nel quartiere di Garhi Shahu, gestito da Caritas Pakistan e dalla Lahore
Charitable Association, è stato demolito nella prima mattinata di ieri per ordine
del governo provinciale. L’istituto, fondato nel 1887, è circondato da due acri di
terreno, per un valore complessivo di miliardi di rupie. Al suo interno vi erano una
casa di accoglienza per anziani, una scuola per ragazze, un convento e una cappella
per la preghiera. La controversia relativa al possesso dell’edificio e dell’area circostante
era da tempo al centro di una vertenza legale, tuttora pendente presso l’Alta corte
di Lahore, sebbene la Chiesa posseggga tutta la documentazione. Pare che a innescare
la vicenda sia stata una donna che in passato ha cercato ospitalità presso il centro.
Dopo qualche tempo, essa si è convertita all’islam e ha rivendicato il diritto di
proprietà sulle due stanze da lei occupate. Il caso sarebbe quindi servito al governo
per requisire l’intera zona e abbattere l’istituto cattolico. Sotto la supervisione
del più alto funzionario distrettuale e con la copertura fornita dagli agenti di polizia,
grossi macchinari hanno provveduto a demolire le proprietà dei cattolici; l’operazione
è stata preceduta dalla sgombero forzato di un paio di famiglie, che risiedevano da
tempo nella struttura ormai distrutta. Per i vertici della polizia e i funzionari
presenti sulla scena, ora la proprietà è passata “nelle mani del governo del Punjab”.
Nel pomeriggio di ieri padre Emmanuel Yousaf ha tenuto una conferenza stampa, in rappresentanza
dei vertici della Chiesa cattolica di Lahore. Egli ha condannato con forza il gesto
e intimato all’esecutivo di “restituire l’area ai legittimi proprietari”, come dimostrato
anche dai vari documenti, provvedendo inoltre a fornire un adeguato risarcimento per
il danno inferto. Il sacerdote ha ricordato le violenze contro le comunità cristiane
a Gojra e Shantinagar: anche gesti come la demolizione di un edificio e l’esproprio
forzato, ha spiegato p. Emmanuel, seminano dolore e sconforto tra i fedeli, oltre
che essere un chiaro segnale del mancato rispetto della libertà religiosa e dei diritti
dei cristiani in Pakistan. (R.P.)