Mons. Celli ricorda il compianto cardinale Foley "uomo di fede, evangelizzatore e
comunicatore"
“Era venuto a darci l'ultima, più importante lezione, mettendo in campo tutto il meglio
di sé, come comunicatore – certo – ma ancor più come testimone e fedele servitore
della Parola. Quella lezione non l'abbiamo dimenticata”. Mons. Claudio M. Celli, presidente
del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha ricordato così - riporta
l'agenzia Sir - l’ultimo incontro con il cardinale John P. Foley, presidente emerito
dello stesso Pontificio Consiglio, durante la messa celebrata questa mattina nella
chiesa di Santa Maria in Traspontina per il trigesimo della morte del porporato. “Quell'incontro
sembrò, e fu, – ha proseguito - la sintesi degli oltre 20 anni di permanenza del compianto
cardinale alla guida del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali. C'era l'uomo
di fede, l'evangelizzatore e il comunicatore. In lui era possibile non solo scorgere,
ma vedere, il volto di una chiesa capace di parlare al mondo con cordialità e dialogare
con esso con la massima apertura, senza mai mettere da parte la verità o le proprie
ragioni. Aveva i toni di chi, nel confronto, non vedeva nemici o avversari, ma uomini
davanti ai quali lasciar trasparire, attraverso un'accoglienza sempre cordiale, la
benevolenza del Signore. Al lungo servizio nel campo della comunicazione – ha osservato
mons. Celli - Foley era riuscito a portare intatte, e a metterle a frutto, tutte le
doti di educatore, di studioso e di operatore impegnato sul campo dei mass-media,
prima diocesani, poi internazionali”. A Roma il cardinale Foley approdò “proprio come
operatore della comunicazione, avendo svolto il compito di addetto stampa per la lingua
inglese nel Sinodo dei vescovi dell'Ottanta”. E “fu probabilmente questo incarico
ad aprirgli la lunga strada del suo impegno più diretto nella comunicazione vaticana”.
Erano gli anni del consolidamento “di tutte le strutture della comunicazione vaticana
dopo la fondamentale esperienza del Concilio. La Chiesa in tutto il mondo prendeva
sempre più coscienza dell'importanza e dell'incidenza dei media nella società e nella
vita della comunità ecclesiale”. Foley guidò “con saggezza, passione e competenza
la difficile fase che, seppure in maniera graduale, preludeva alle profonde trasformazioni
introdotte dalla nuove tecnologie informatiche”. Dal Pontificio Consiglio di Foley,
ha ricordato mons. Celli, “sono usciti i primi approfondimenti dottrinali e culturali
sul ruolo di internet, come pure sull'incidenza della pubblicità come elemento di
comunicazione. Altri importanti documenti hanno riguardato il pericoloso assalto,
segnalato al suo nascere, portato alla rete dalla pornografia”. (R.P.)