2012-01-11 14:10:58

Mons. Celli ricorda il compianto cardinale Foley "uomo di fede, evangelizzatore e comunicatore"


“Era venuto a darci l'ultima, più importante lezione, mettendo in campo tutto il meglio di sé, come comunicatore – certo – ma ancor più come testimone e fedele servitore della Parola. Quella lezione non l'abbiamo dimenticata”. Mons. Claudio M. Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha ricordato così - riporta l'agenzia Sir - l’ultimo incontro con il cardinale John P. Foley, presidente emerito dello stesso Pontificio Consiglio, durante la messa celebrata questa mattina nella chiesa di Santa Maria in Traspontina per il trigesimo della morte del porporato. “Quell'incontro sembrò, e fu, – ha proseguito - la sintesi degli oltre 20 anni di permanenza del compianto cardinale alla guida del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali. C'era l'uomo di fede, l'evangelizzatore e il comunicatore. In lui era possibile non solo scorgere, ma vedere, il volto di una chiesa capace di parlare al mondo con cordialità e dialogare con esso con la massima apertura, senza mai mettere da parte la verità o le proprie ragioni. Aveva i toni di chi, nel confronto, non vedeva nemici o avversari, ma uomini davanti ai quali lasciar trasparire, attraverso un'accoglienza sempre cordiale, la benevolenza del Signore. Al lungo servizio nel campo della comunicazione – ha osservato mons. Celli - Foley era riuscito a portare intatte, e a metterle a frutto, tutte le doti di educatore, di studioso e di operatore impegnato sul campo dei mass-media, prima diocesani, poi internazionali”. A Roma il cardinale Foley approdò “proprio come operatore della comunicazione, avendo svolto il compito di addetto stampa per la lingua inglese nel Sinodo dei vescovi dell'Ottanta”. E “fu probabilmente questo incarico ad aprirgli la lunga strada del suo impegno più diretto nella comunicazione vaticana”. Erano gli anni del consolidamento “di tutte le strutture della comunicazione vaticana dopo la fondamentale esperienza del Concilio. La Chiesa in tutto il mondo prendeva sempre più coscienza dell'importanza e dell'incidenza dei media nella società e nella vita della comunità ecclesiale”. Foley guidò “con saggezza, passione e competenza la difficile fase che, seppure in maniera graduale, preludeva alle profonde trasformazioni introdotte dalla nuove tecnologie informatiche”. Dal Pontificio Consiglio di Foley, ha ricordato mons. Celli, “sono usciti i primi approfondimenti dottrinali e culturali sul ruolo di internet, come pure sull'incidenza della pubblicità come elemento di comunicazione. Altri importanti documenti hanno riguardato il pericoloso assalto, segnalato al suo nascere, portato alla rete dalla pornografia”. (R.P.)








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