2012-01-11 14:10:45

Ancora episodi di violenza in Kivu ma è libero fratel Evariste rapito a dicembre


È di quattro civili uccisi e otto feriti il bilancio di un’imboscata tesa a un pullman che trasportava una ventina di passeggeri nel Kivu, provincia della Repubblica Democratica del Congo. Attribuito a presunti ribelli delle Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr), l’episodio, avvenuto nel sud del Sud-Kivu nei pressi di Fizi, si inserisce in un clima di rinnovata violenza nell’est del Paese, culminato la scorsa settimana con l’uccisione di almeno 45 civili in alcuni villaggi dell’area di Shabunda, circa 600 chilometri a nordovest da Fizi. Sempre dal Kivu giunge invece notizia che è salvo e libero il religioso rapito a metà dicembre a Beni, fratel Evariste Kasereka Makobe. Il religioso è stato liberato la scorsa settimana dagli uomini armati, non meglio identificati, che lo avevano prelevato all’interno del complesso della chiesa di Saint Gustave Paida, a Beni. Ha raccontato di essere stato portato molto lontano dalla città. La Missione Onu nella Repubblica democratica del Congo, nota con l’acronimo Monusco, ha annunciato di aver rafforzato la sorveglianza dell’area di Shabunda con sorvoli aerei e pattugliamenti. L’abbandono della regione da parte delle Forze armate regolari è stata denunciata con forza dalla società civile locale. Negli ultimi 10 giorni nella vicina provincia del Nord-Kivu un contadino è stato ucciso mentre stava lavorando nel suo campo, da presunti ribelli delle Adf-Nalu, un commerciante e allevatore di Beni-Butembo è stato rapito per un riscatto. “Chiediamo una valutazione delle operazioni militari in atto da giugno 2010 nell’ambito dell’operazione Ruwenzori, che doveva contrastare le milizie attive nella nostra regione. A nostro parere, non hanno avuto un impatto significativo sulla sicurezza dei civili” ha commentato all'agenzia Misna Omar Kavota, vice-presidente della società civile del Nord-Kivu. (F.S.)








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