Nuovi risvolti nelle Filippine sull’omicidio di padre Tentorio
Respinge ogni accusa Jimmy Ato, l’uomo arrestato dalla polizia filippina con l’accusa
di aver ucciso padre Fausto Tentorio il 17 ottobre dello scorso anno ad Arakan, sull’isola
di Mindanao. Secondo quanto scrive l’agenzia Fides, Ato avrebbe indicato i mandanti
del crimine. Si tratterebbe di un politico, William Buenaflor, candidatosi sindaco
di Arakan e dell’ispettore Benjamin Rioflorido, capo della polizia locale. Entrambi
hanno negato ogni addebito ma Rioflorido si è anche autosospeso dal suo incarico.
Secondo l’uomo, ad uccidere il missionario italiano sarebbero stati due fratelli:
Joe e Dima Sampolna, residenti a Culaman, ma ha comunque ammesso di aver partecipato
ad una riunione a casa del politico, nella quale è stato pianificato il delitto di
padre Tentorio. Nelle sue dichiarazioni alla polizia, Ato ha anche affermato di aver
ricevuto 1.500 pesos per il suo lavoro di “vedetta” e di aver ricevuto minacce di
morte per mantenere il silenzio sul caso. Stando a quanto riferito da padre Jun Mercado,
missionario Oblato di Maria Immacolata di Cotabato, sono tre le piste da seguire per
spiegare la morte di padre Tentorio. Indagare sul lavoro che faceva con le comunità
indigene nel campo del dominio ancestrale della terra che rappresentava una minaccia
per le compagnie agricole latifondiste di Arakan; opera che infastidiva pure le compagnie
minerarie nell’area di Columbio. Il lavoro di padre Tentorio con la popolazione indigena
aveva provocato i malumori anche dei politici locali. Infine, secondo padre Mercado
bisognerebbe capire se i gruppi paramilitari siano coinvolti nell'assassino o perchè
assoldati dalle compagnie minerarie o dai politici per fare i loro interessi. (a
cura di Benedetta Capelli)