2012-01-09 14:29:32

Nigeria. Cristiani in fuga, sale la tensione per il caro-benzina


In Nigeria, una persona è stata uccisa durante manifestazioni nell’ambito dello sciopero generale proclamato oggi in segno di protesta contro il raddoppio dei prezzi del carburante. E’ accaduto a Lagos, mentre a Kano la folla ha cercato di entrare nell'ufficio del governatore. Nel Paese resta alta la tensione anche per i massacri contro i cristiani. Il presidente Jonathan ieri ha accusato “elementi interni all'apparato statale di appoggiare e "coprire" gli integralisti islamici del gruppo Boko Haram” che, da Natale, hanno massacrato più di 80 persone. Dai sanguinosi assalti alle chiese che il giorno di Natale avevano causato almeno 49 morti, nuovi attacchi – in maggioranza rivendicati dagli integralisti islamici di Boko Haram – hanno ucciso altre decine di cristiani. Stragi contro le quali nulla ha potuto finora lo stato d'emergenza decretato il 31 dicembre in alcuni Stati del nord dal presidente, né il coprifuoco imposto per 24 ore nell'Adamawa, un altro Stato del nordest, dalle autorità locali. Intanto, i cristiani delle tribù indigene nello stato di Yobe sono terrorizzati e si preparano ad abbandonare i loro territori ancestrali, a causa delle minacce e delle violenze del gruppo Boko Haram. E’ quanto riferiscono fonti di Fides in Nigeria, ricordando che Boko Haram "sta cambiando tattica per aggirare lo stato di emergenza. Stanno monitorando le aree in cui i cristiani si riuniscono, segnalano le case e cappelle cristiane e poi attaccano, casa per casa, durante la notte”. Come riferisce l’Ong “Christian Solidarity Worldwide”, che è presente in loco, a Damaturu, capitale dello Stato di Yobe, uomini armati hanno attaccato un complesso cristiano a Gashu'a Road, uccidendo due persone e ferendone altrie. La milizia continua a organizzare attentati esplosivi negli Stati di Borno e Jigawa e Gombe. Secondo i cristiani locali, “il pericolo è che ci siano rappresaglie, che possono innescare ulteriori violenze e spargimenti di sangue”. Padre Timothy Lehane Barrett, Segretario generale della “Pontificia Opera per la Propagazione della Fede”, che è stato di recente in Nigeria afferma: “Il Boko Haram non rappresenta i musulmani nigeriani: ho visto molte manifestazione di dialogo e solidarietà interreligiosa, perché i musulmani vedono le buone opere compiute dai cristiani. Vogliamo dire ai cristiani nigeriani che non sono soli, che molte comunità nel mondo pregano per loro e sono loro vicini. So che i fedeli in Nigeria offrono a Dio la loro sofferenza e pregano per i cristiani perseguitati in tutto il mondo e anche per i loro nemici, cioè per quanti li attaccano e li uccidono”. (F. S. e L.Z.)







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