Indonesia: i cattolici festeggiano una nuova chiesa nei pressi di Jakarta
Una nuova chiesa intitolata a San Lorenzo sarà inaugurata verso la metà di gennaio
nell’arcidiocesi di Jakarta. Un evento che è motivo di festa per i cattolici indonesiani
e una conferma della situazione di relativa pace e armonia interconfessionale che
si respira nella capitale del Paese .“La chiesa potrà ospitare fino a duemila fedeli,
mentre si sono già registrati oltre diecimila che si aggiungeranno alle oltre 22.860
persone nella vicina parrocchia di Santa Monica, distante solo 6 km”, riferisce ad
AsiaNews una giovane coppia di sposi. La chiesa parrocchiale di San Lorenzo è situata
nel compound di Alam Sutera a Serpong, a circa 25 chilometri dal centro di
Jakarta e sarà sotto la giurisdizione dell’arcidiocesi della capitale. Il progetto
iniziale risale al 2004 ed è opera del sacerdote camilliano, padre Widyosuhardjo,
che ha promosso con forza la costruzione di un nuovo luogo di culto. Un cammino lungo
sette anni, tra certificazioni necessarie e reperimento di fondi. In un primo momento,
la futura parrocchia di San Lorenzo era solo “un piccolo luogo di culto”, legato alla
parrocchia di Santa Monica a Serpong. Istituita 15 anni fa, la parrocchia di Santa
Monica ha raccolto fedeli di diverse aree, rendendo necessaria la realizzazione di
nuove chiese che fossero in grado di accogliere il vasto numero di persone che partecipavano
ai riti domenicali, alle funzioni in programma durante la settimana e in occasione
delle principali festività. Negli anni, sono così sorte le parrocchie di Sant’Odilia
e Sant’Elena. La parrocchia di San Lorenzo sarà la terza della zona e, secondo le
previsioni, sarà colma di fedeli come le due che l’hanno preceduta nel corso degli
anni. Intanto, il 3 gennaio scorso, sempre ad Alam Sutera, si è tenuta una celebrazione
promossa da leader cristiani, che ha visto la partecipazione di fedeli musulmani provenienti
dal Tangerang del Sud e da Banten. L’arcivescovo di Jakarta, mons. Ignatius Suharyo,
e il vescovo di Bogor, Michael Angkur, insieme con 13 sacerdoti provenienti da varie
parrocchie, hanno celebrato una Messa, pregato per la pace e promosso il dialogo interreligioso.
(M.R.)