P. Lombardi: il viaggio del Papa a Cuba e in Messico, chance di speranza per l'America
Latina
Ha suscitato una corrente di interesse ed entusiasmo tuttora vivi la notizia, rilanciata
in questo giorni dagli episcopati locali, del viaggio apostolico a Cuba e in Messico
che Benedetto XVI compirà a fine marzo prossimo. Sulla tappa messicana che aprirà
la visita papale si sofferma in particolare il nostro direttore generale, padre
Federico Lombardi, nel suo editoriale per "Octava Dies," il settimanale d'informazione
del Centro Televisivo Vaticano:
Nel primo
giorno del nuovo anno, i vescovi del Messico e di Cuba hanno annunciato il programma
del viaggio del Papa nei due Paesi. Non c’è molto bisogno di attirare l’attenzione
sulla tappa cubana, dato che il giubileo della Vergine della Caridad del Cobre si
inserisce su una singolare situazione storica e politica della grande isola caraibica,
mentre è giusto mettere a fuoco i molteplici motivi e il significato continentale
della tappa messicana, non per nulla la prima del viaggio.
Celebrando
il 12 dicembre in San Pietro la solennità di Nostra Signora di Guadalupe, il Papa
ha indicato la sua volontà di partecipare al Bicentenario dell’indipendenza dei Paesi
dell’America Latina, e ha parlato con intensità del “cammino di integrazione” di questo
“caro continente” e “del suo nuovo protagonismo emergente nel concerto mondiale”,
indicando gli orizzonti di una crescita pienamente umana e della “missione continentale”
di “nuova evangelizzazione”. Così ora ha scelto di recarsi nel più popoloso dei Paesi
ispanici, per continuarvi la celebrazione, insieme ai rappresentanti degli episcopati
latinoamericani, proprio in quel “Parco del Bicentenario” costruito recentemente nell’esatto
centro geografico del Messico, ai piedi del Cubilete, dove sorge il Santuario nazionale
di Cristo Re, da cui si abbraccia spiritualmente l’intero Paese.
Chi
non rimane toccato dall’affetto dei messicani per il Papa? dal loro entusiasmo quando
vengono a trovarlo a Roma? Chi non ricorda l’accoglienza trionfale che hanno offerto
a Giovanni Paolo II nei suoi cinque viaggi in vita, e negli ultimi mesi anche alla
sua reliquia pellegrina nella loro terra? Venti anni fa, stabilendo i rapporti diplomatici
con la Santa Sede, il Paese ha riconosciuto la profonda anima cattolica del suo popolo.
Papa Benedetto sapeva di dover andare in Messico, e ha voluto scegliere una località
in cui il suo Predecessore non aveva potuto recarsi. Perché è la stessa missione che
continua e si sviluppa. Possa il suo viaggio essere impulso di superamento della povertà
e della violenza, di speranza e di pace per il Messico e per tutta l’America Latina.