Nuovi attentati contro i cristiani in Nigeria. L’arcivescovo di Jos, Kaigama: basta
violenze, il governo ci protegga
La Nigeria scossa in meno di 24 ore da due attentati contro i cristiani. Questo pomeriggio
nello stato settentrionale dell’Adamawa uomini armati hanno aperto il fuoco contro
un gruppo riunito per un funerale uccidendo 17 persone. Solo ieri in concomitanza
con la scadenza dell’ultimatum ai cristiani da parte del gruppo fondamentalista di
Boko Haram sei persone sono state uccise nella città nordorientale di Gombe. Boko
Haram ha rivendicato le due azioni. Giulio Albanese:
cora
un barbaro attacco contro la comunità cristiana in Nigeria. Ieri sera, uomini armati
hanno fatto irruzione ed aperto il fuoco in una chiesa nella città di Gombe, nel nord-est
del Paese, causando la morte di sei persone e il ferimento di almeno altre dieci.
L’attentato avviene dopo l'ultimatum del gruppo islamista “Boko Haram” ai cristiani
perché lascino il nord del Paese. Sulla nuova strage di cristiani in Nigeria, Alessandro
Gisotti ha intervistato l’arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama:
R. – Io sono
terribilmente triste, come tutti i nigeriani, musulmani e cristiani. Queste persone
ammazzano i cristiani mentre pregano e fanno questo quasi ogni giorno. E’ un gravissimo
peccato. Non so cosa possiamo fare adesso. Possiamo chiedere al governo di darci la
protezione perché possiamo vivere serenamente e svolgere le nostre attività quotidiane
in modo tranquillo. Questo gruppo fondamentalista non sa niente della sacralità della
vita. A loro basta uccidere, distruggere e creare una grande divisione tra cristiani
e musulmani. Questo è il loro obiettivo.
D. - C’è la paura che ci sia il caos,
con attentati ogni giorno?
R. - C’è una grande paura perché la vita non è più
normale. Non possiamo riunirci a pregare sia di giorno che di notte e questa è una
terribile barriera per noi e anche per il Vangelo. Siamo quasi in prigione ed è una
cosa molto dolorosa.
R. – In questo momento è importante rafforzare il dialogo
interreligioso per isolare i violenti, i terroristi?
R. – Sì. Il dialogo continua,
i musulmani normali non vogliono ciò che sta accadendo, non lo vogliono! Dobbiamo
continuare sperando che il dialogo porti frutti, e fare tutto il possibile per ostacolare
le attività di questo gruppo.