Nuova strage di cristiani in Nigeria. L’arcivescovo di Jos, Kaigama: basta violenze,
il governo ci protegga
Ancora un barbaro attacco contro la comunità cristiana in Nigeria. Ieri sera, uomini
armati hanno fatto irruzione ed aperto il fuoco in una chiesa nella città di Gombe,
nel nord-est del Paese, causando la morte di sei persone e il ferimento di almeno
altre dieci. L’attentato avviene dopo l'ultimatum del gruppo islamista “Boko Haram”
ai cristiani perché lascino il nord del Paese. Sulla nuova strage di cristiani in
Nigeria, Alessandro Gisotti ha intervistato l’arcivescovo di Jos, mons.
Ignatius Ayau Kaigama:
R. – Io sono
terribilmente triste, come tutti i nigeriani, musulmani e cristiani. Queste persone
ammazzano i cristiani mentre pregano e fanno questo quasi ogni giorno. E’ un gravissimo
peccato. Non so cosa possiamo fare adesso. Possiamo chiedere al governo di darci la
protezione perché possiamo vivere serenamente e svolgere le nostre attività quotidiane
in modo tranquillo. Questo gruppo fondamentalista non sa niente della sacralità della
vita. A loro basta uccidere, distruggere e creare una grande divisione tra cristiani
e musulmani. Questo è il loro obiettivo.
D. - C’è la paura che ci sia
il caos, con attentati ogni giorno?
R. - C’è una grande paura perché
la vita non è più normale. Non possiamo riunirci a pregare sia di giorno che di notte
e questa è una terribile barriera per noi e anche per il Vangelo. Siamo quasi in prigione
ed è una cosa molto dolorosa.
R. – In questo momento è importante rafforzare
il dialogo interreligioso per isolare i violenti, i terroristi?
R. –
Sì. Il dialogo continua, i musulmani normali non vogliono ciò che sta accadendo, non
lo vogliono! Dobbiamo continuare sperando che il dialogo porti frutti, e fare tutto
il possibile per ostacolare le attività di questo gruppo.