India: l’impegno dei salesiani per le popolazioni colpite dal ciclone “Thane”
La violenta tempesta formatasi negli ultimi giorni del 2011 sull’Oceano Indiano e
successivamente spostatasi sul Golfo del Bengala, ha investito in modo particolare
con piogge torrenziali e venti che soffiavano a oltre 150 chilometri orari lo Stato
indiano del Tamil Nadu. Il ciclone “Thane” – come è stata chiama la tempesta – ha
causato, stando ad una informazione giunta all’Agenzia di Informazione Salesiana dall’Ufficio
Sviluppo dell’Ispettoria di Madras, una sessantina di vittime e molte sono le persone
rimaste senza tetto. Dal 31 dicembre al 2 gennaio del 2012 sono stati circa 20mila
coloro che hanno trovato rifugio nei campi di accoglienza allestiti nel distretto
di Cuddalore. Oltre a Cuddalore, decessi sono stati segnalati a Villupuram, Tiruvallur,
Kancheepuram, Chennai e Theni. L’80 per cento delle culture - come riso, canna da
zucchero, banane, jackfruit, mango, cocco e anacardi – sono state sradicate dalla
violenza dei venti e delle piogge. A Pondicherry, i villaggi situati sulla collina
Caper, più esposti alle intemperie, sono stati i più colpiti. I salesiani presenti
sul territorio, nonostante i gravi danni subiti, si sono subito prodigati nell’assistenza
della popolazione, soprattutto dei più poveri. Hanno offerto cibo e riparo a chi ha
perso la propria capanna. In particolar modo si sono interessati dei 15 villaggi che
ordinariamente seguono nei vari programmi di promozione sociale, educazione ed evangelizzazione.
L’Ispettoria di Madras ha diramato un appello per sovvenire ai bisogni della popolazione
colpita dalla catastrofe naturale. (A.G.)