2012-01-05 13:40:32

A Roma, in scena la sacra rappresentazione “Le tenebre illuminate nella Sagratissima notte del Santo Natale”


In questo tempo natalizio, c’è spazio a Roma anche per un inedito legato alla tradizione popolare del Presepe: una sacra rappresentazione molto conosciuta nella Sicilia, tra XVIII e XIX secolo, e in programma domani e sabato alle 20.30 nella Chiesa degli Artisti a Roma. Ce ne parla Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Praticamente sconosciuta ma rappresentata con successo nelle Chiese e nelle piazze siciliane dalla metà del ‘700 fino alla fine del 1800, l’opera dell’abate Catalano, copione raffinato e popolare dalla tipica vena tragicomica, approda a Roma per la prima volta in un allestimento scenico, affidato ad un’ottima compagnia di attori siciliani specializzati in questo repertorio. Filippo Arriva, che ne ha curato la revisione, la descrive con queste parole:

R. – L’abate Giuseppe Maria Musmeci Catalano faceva parte delle accademie settecentesche. Era una persona coltissima e raffinatissima, ed era anche un grande lettore del teatro italiano. Tra le sue letture sicuramente c’erano il Ruzzante ed il “Convitato di pietra”. Queste sono due opere che hanno la caratteristica di avere la presenza molto forte e robusta del dialetto. Contemporaneamente, c’è una famosissima cantata napoletana dei pastori che è caratterizzata dalla presenza del dialetto napoletano. Musmeci Catalano inventò un personaggio – Pippo il garzone – che parla e si esprime in dialetto siciliano. Si tratta di una persona di cuore, tant’è che prima è scettico sulla Natività, su quello che sta accadendo, ma poi, quando vede la cometa e tutto quello che accade attorno a lui, cioè il miracolo, é il primo a dare il suo cuore a quella Natività.

D. – Com’è rappresentata la Natività e con quali personaggi?

R. – La Natività è rappresentata in modo molto tenero ed ovviamente commovente per quello che riguarda il delicato viaggio di San Giuseppe e Maria Vergine. Come sappiamo, la Sacra Rappresentazione vive di percorsi e personaggi paralleli, che forse, a volte, neanche si incontrano. Nel nostro caso, il dubbio di Erode con la moglie è un soldato che si traveste, si crede l’amante della moglie e poi si svela invece come una donna estremamente religiosa. Accanto a loro ci sono due bellissimi personaggi: il diavolo e l’angelo. La bellezza di questa Sacra Rappresentazione è che sia il diavolo sia l’angelo – ma soprattutto il diavolo – sono personaggi tormentati. Il diavolo ha un monologo che strappa il cuore mentre l’angelo, da parte sua, è certo, sicuro, però ha come l’idea di dover proteggere tutta questa missione. Il diavolo non è il “grande nemico”, ma è la persona da convincere. Tutto questo rende la Sacra Rappresentazione particolarmente moderna, perché ne fa una rappresentazione di personaggi e caratteri molto nuovi e molto freschi. (vv)







All the contents on this site are copyrighted ©.