El Salvador: a 20 anni dagli Accordi di Pace, la Chiesa chiede un nuovo Patto sociale
Il bilancio di un ventennio è positivo ma oggi al Paese occorre “una marcia in più”:
a pochi giorni dal 20mo anniversario degli storici “Accordi di pace” firmati il 16
gennaio 1992 a Chapultepec, in Messico, mons. José Luis Escobar, arcivescovo di San
Salvador, ha tracciato un bilancio, mostrando quanto questi accordi sono stati rispettati
e rimarcando quello che oggi serve al Paese. Gli Accordi misero fine a 12 anni di
guerra civile nel paese. In una nota inviata all’agenzia Fides, l'arcivescovo di San
Salvador afferma: “Noi come Chiesa abbiamo sempre apprezzato gli Accordi di pace.
In gran parte essi sono stati applicati e possiamo tracciare, in generale, un bilancio
positivo. E’ importante non essere tornati alla guerra, solo per questo il Paese merita
un riconoscimento mondiale, anche se oggi il Paese vive una nuova fase di violenza”.
A questo riguardo, dinanzi alla più grande crisi criminale che vive il Paese, la Chiesa
propone un nuovo patto sociale nazionale per eliminare la violenza e la povertà dalla
società salvadoregna. Secondo l'arcivescovo, i due elementi sono in relazione: “Non
possiamo pensare che tutto vada bene. Nel fare il bilancio dobbiamo ammettere che
ci sono stati progressi, ma bisogna riconoscere con molto rammarico la violenza e
la povertà in cui viviamo. Non possiamo dimenticare le tante vittime della violenza
odierna. E' una cosa che dobbiamo risolvere”, ha detto. Alla fine della nota si legge:
“La celebrazione dei 20 anni degli Accordi di pace ci deve invitare a riflettere sul
pieno rispetto della pace. Ma c'è tuttora un debito verso la società, perché la situazione
non è definitivamente risolta e la società del tutto pacificata”. (R.P.)