2012-01-02 14:13:31

Violenza in Casamance. Il cardinale Sarr: “Il fuoco non si spegne col fuoco”


Una preghiera interreligiosa tra comunità cristiane, musulmane e tradizionali per il ritorno della pace in Casamance, turbolenta regione del Senegal meridionale. Così si è aperto l’anno a Ziguinchor, capoluogo dell’instabile territorio senegalese, con l’auspicio di vedere risolto il conflitto trentennale tra la ribellione indipendentista del Movimento delle forze democratiche di Casamance (Mfdc) e il governo di Dakar. L’iniziativa, di cui riferisce l'agenzia Misna, arriva nel contesto di una recrudescenza della violenza, riaccesa in vista delle presidenziali del 26 febbraio, nella quale più di 20 persone sono state uccise e altre sei rapite, fra le quali diversi militari. Anche oggi bande armate hanno attaccato un reparto militare nei pressi di Zinguinchor causando la morte di un gendarme e il ferimento di altre persone. “Il fuoco non si può spegnere col fuoco” ha detto l’arcivescovo di Dakar, cardinale Theodore Adrien Sarr, durante la prima messa del nuovo anno nella cattedrale Sant’Antonio da Padova a Zinguinchor. Nell’omelia il porporato ha poi criticato “la negligenza e la cattiva fede di alcuni responsabili” nella gestione della crisi e denunciato “l’avidità di alcune persone che cercano di arricchirsi grazie a questa guerra e sulle spalle della popolazione”. Nel suo intervento l’arcivescovo si è rivolto alla ribellione indipendentista (Mfdc) ancora armata a “coltivare la convinzione che la soluzione alle rivendicazioni si trova altrove, non nella guerra”. Al termine della celebrazione si è svolta una processione silenziosa dalla cattedrale fino alla centrale Piazza Giovanni Paolo II dove sono intervenuti esponenti della società civile, capi tradizionali, rappresenti dell’amministrazione locale e semplici cittadini in una serie di appelli e testimonianze. “Serve un approccio inclusivo per risolvere il conflitto: abbiamo bisogno di tutte le ‘forze vive’ della nazione per archiviare la violenza, le armi e la macchina da guerra” ha detto Ndeye-Marie Thiam, presidente della ‘Piattaforma delle donne per la pace in Casamance’. La preghiera congiunta si è conclusa con tre lanci di colombe per simboleggiare i tre auguri di pace delle tre principali comunità religiose. Nel frattempo, dalla capitale, Dakar, il presidente Abdoulaye Wade ha rivolto un appello ai ribelli del Mfdc, invitandoli a “proseguire il dialogo col governo per trovare una soluzione pacifica alla crisi” e promesso “misure di reinserimento sociale a sostegno di chi deporrà le armi”. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.