L’Iran potrebbe riprendere i colloqui con la comunità internazionale sul suo controverso
programma nucleare. La notizia, diffusa stamattina da Teheran, ha incontrato un cauto
ottimismo da parte dell’Unione Europea. Intanto, sembra diminuire la tensione tra
Iran e Stati Uniti nello Stretto di Hormuz che la Repubblica islamica minaccia di
chiudere. Il servizio di Eugenio Bonanata:
A riportare
la calma, il rinvio dei test missilistici iraniani nell’ambito delle esercitazioni
militari in corso nella zona del Golfo, in programma inizialmente per oggi. In mattinata,
i vertici della Marina militare di Teheran hanno fatto sapere, sebbene non ufficialmente,
che se ne riparlerà nei prossimi giorni, smentendo peraltro notizie di lanci già effettuati
riportati da organi di stampa. Quel che è certo è che la mossa – dopo la minaccia
di chiudere lo Stretto, e quindi il passaggio di petrolio verso il resto del mondo
– ha creato nuove preoccupazioni in seno alla comunità internazionale e soprattutto
sul fronte americano. Oggi, inoltre, la Repubblica islamica sembra voler giocare un’altra
carta dicendosi pronta a riprendere il dialogo con l’Occidente sul suo programma nucleare.
Presto, secondo l’ambasciatore iraniano in Germania, il capo negoziatore di Teheran
invierà una lettera all’alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea,
Ashton, per manifestare proprio l’intenzione di riprendere i colloqui. Via libera
da parte di Bruxelles a patto, però, che l’Iran non ponga precondizioni. In una nota,
la diplomazia europea afferma di guardare con favore a discussioni significative su
misure capaci di creare fiducia reciproca. Tuttavia, in sintonia con gli Stati Uniti,
si procede su un doppio binario. Infatti, resta aperta la strada delle nuove sanzioni
economiche, che potrebbero arrivare già a fine gennaio, prendendo di mira soprattutto
le esportazioni di petrolio iraniano.
Siria E' è salito ad almeno
una trentina di vittime il bilancio della repressione delle ultime 24 ore in Siria,
ad opera delle forze di sicurezza. Gli osservatori della Lega Araba, presenti durante
le manifestazioni antigovernative di ieri a Damasco, hanno assicurato alla folla che
riferiranno delle violenze rilevate sul terreno e che il loro ruolo non è quello di
deporre il presidente Bashar al Assad. Intanto, si compatta il fronte dell’opposizione,
dopo mesi di trattative: il Comitato nazionale per il cambiamento democratico, con
sede in Siria, ha annunciato il raggiungimento di un accordo politico con il Consiglio
nazionale siriano, la principale forza antigovernativa all’estero.
Pakistan E'
arrivato a 15 vittime il bilancio dell’attentato di ieri a Quetta, capitale della
provincia del Belucistan, nel Pakistan sudoccidentale. Oggi, la polizia ha comunicato
il ritrovamento di altri sette cadaveri tra le macerie lasciate dall'esplosione di
un'autobomba. I feriti ammontano a circa una cinquantina.
Iraq Migliaia
di iracheni ieri in piazza a Baghdad per celebrare il ritiro delle truppe statunitensi
dal Paese, dopo circa nove anni, e proprio nel giorno del quinto anniversario dell’impiccagione
di Saddam Hussein. La tensione nel Paese del Golfo rimane comunque fortemente instabile.
Germania-Francia Economia
in primo piano oggi nei messaggi di auguri che i capi di Stato e di governo dei Paesi
europei pronunceranno stasera. Secondo anticipazioni il cancelliere tedesco, Angela
Merkel, dirà che il 2012 si preannuncia difficile ma che i tedeschi hanno buoni motivi
per essere fiduciosi. Alle 19, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, terrà il suo
ultimo discorso del suo mandato, a quattro mesi dalle elezioni presidenziali che si
preannunciano difficili per lui.
Spagna Situazione economica è spinosa
anche per la Spagna. Il 2011 termina con un deficit pubblico pari all’8%, superiore
di due punti rispetto alle stime fatte dal precedente governo Zapatero. Ad annunciarlo
è stato il nuovo esecutivo di centro-destra guidato da Mariano Rajoy, che ieri ha
presentato il primo pacchetto di misure per riordinare i conti pubblici.
Bosnia-Erzegovina Via
libera al nuovo governo in Bosnia-Erzegovina. I due maggiori partiti hanno trovato
un accordo dopo un anno di tensioni politiche. Felicitazioni sono state espresse dal
Consiglio d’Europa, che ha avuto un ruolo attivo durante i colloqui tra le parti.
L’auspicio di Strasburgo è che l’esecutivo e il parlamento della Bosnia Erzegovina
possano adottare presto delle leggi capaci di portare il Paese nel processo di integrazione
europea.
Somalia Medici Senza Frontiere ha deciso di ritirare il
proprio personale straniero dall’Ospedale di Mogadiscio, in Somalia, dopo l’uccisione
di due suoi operatori. Sul fronte della pirateria, il comandante della nave italiana
"Ievoli", catturata nei giorni scorsi nel Golfo dell’Oman, durante un colloquio telefonico
con la compagnia Marnavi ha rassicurato che l’equipaggio sta bene. Il tema dei pirati
sarà al centro di un conferenza internazionale che si svolgerà il 9 e 10 gennaio prossimi
a Nairobi, in Kenya.
Thailandia Cresce in Thailandia il bilancio
delle vittime delle violente inondazioni, che hanno colpito negli ultimi mesi il Paese.
Secondo le ultime informazioni del governo, 813 persone sono morte e altre tre restano
disperse. Intanto, lentamente, si stanno ritirando le acque nella maggior parte delle
regioni colpite dalle piogge monsoniche.
Cina-influenza aviaria Dopo
un lungo silenzio, l’influenza aviaria torna ad uccidere. Un uomo è morto in Cina
nella provincia meridionale del Guangdong a causa del ceppo più letale, l'H5N1. La
vittima, un autista di autobus di 39 anni, è deceduto una settimana dopo essere stato
ricoverato con i sintomi del virus.
Cile Sono saliti a 11 mila gli
ettari distrutti dalle fiamme nel parco Torres del Paine, nella Patagonia. Il presidente
del Cile, Sebastian Pinera, ha decretato lo stato di calamità, chiedendo aiuti internazionali
per far fronte al rogo alimentato da raffiche di vento fino a 120 km orari. (Panoramica
Internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 365