2011-12-29 15:18:58

Bomba a Lamezia Terme contro un centro per immigrati. Don Panizza: andiamo avanti


Hanno scelto il Natale per mandare un nuovo pesante messaggio a don Giacomo Panizza, attivo contro la ‘ndrangheta a Lamezia Terme in Calabria. Una bomba è stata fatta esplodere, infatti, domenica sera davanti all’ingresso di un centro per minori stranieri non accompagnati realizzato dalla sua comunità “Progetto Sud” in un bene confiscato alla cosca Torcasio. L’ordigno fortunatamente ha provocato solo danni materiali. Della gravità di questo episodio e della situazione generale a Lamezia Terme, Irene Pugliese ne ha parlato con don Giacomo Panizza:RealAudioMP3

R. – In questo periodo, in quest’ultimo mese e mezzo, a Lamezia Terme stanno scoppiando bombe, si stanno verificando sparatorie non per uccidere, ma per ferire… Stanno mandando dei messaggi. Che tornino a terrorizzare la città, questo episodicamente avviene. Che ritornino sulla comunità “Progetto Sud” e sul volontariato, sulle persone con disabilità, sulle persone immigrate: questo non me lo sarei aspettato …

D. – E’ la prima volta, però, che viene fatta esplodere una bomba davanti a una villa appartenuta ad un boss della ‘ndrangheta. Nessuna cosca, infatti, solitamente danneggia un immobile che è stato di sua proprietà. Che cosa significa, dunque, quello che è successo il 25 dicembre?

R. – Che il futuro avrà sorprese pesanti. Allora, sia che siano stati i vecchi proprietari, sia che siano i nuovi che vogliono controllare il territorio, significa che bisogna aspettarsi delle sorprese. Sorprese brutte.

D. – Perché, secondo lei, la ‘ndrangheta ha voluto compiere un gesto così forte nel giorno di Natale?

R. – E’ un messaggio religioso… Li usano anche questo tipo di messaggi, purtroppo. Usano le feste, usano le immagini religiose. E' una deviazione della religione, ma non soltanto interpretativa: è deviazione perché la gente è attaccata a una certa religiosità e loro utilizzano lo stesso linguaggio per portarsi la gente dalla loro parte.

D. – Il Papa, lo scorso ottobre, era stato per la prima volta in Calabria e nell’omelia aveva fatto appello ai giovani perché siano una nuova generazione capace di promuovere non gli interessi di parte, ma il bene comune. E ai calabresi aveva detto: “Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi”…

R. – Questa operazione come reazione, ma non solo come reazione: la reazione bisogna considerarla. Ma questa proposta del Papa va vista in questi termini: la utilizziamo sia per reagire, ma anche come proposta per il futuro. Questa non è soltanto una guerra di difesa: questa è una proposta di vita grande. Fare in modo che con i giovani, con le persone con disabilità, con i poveri, con chi ha problemi partecipiamo insieme a costruire la Calabria del futuro. (gf)







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