Sri Lanka: per Natale i vescovi invitano a non dimenticare il dramma degli sfollati
“Questo Natale ci pone dinanzi a sfide importanti. Ci ricorda che la vita è sempre
un dono unico di Dio; il profondo rispetto che dobbiamo avere gli uni verso gli altri,
al di là di ogni differenza di casta, credo o etnia; il nostro grande bisogno di unità
e riconciliazione”. Così il cardinale Malcolm Ranjith e mons. Norbert M. Andradi,
presidente e segretario generale della Conferenza episcopale dello Sri Lanka (Cbcsl),
hanno espresso in un messaggio firmato gli auguri di Natale alla popolazione, sottolineando
la necessità di un impegno comune per stabilire una pace “vera e duratura” e riportare
la “normalità” nella vita dei circa 200mila sfollati interni del Paese (Internally
Displaced People, Idps), a quasi tre anni dalla fine della guerra civile. “Nella festa
del Principe della pace – si legge nel messaggio della Cbcsl ripreso dall'agenzia
AsiaNews – dobbiamo impegnarci a superare i pregiudizi che ci allontanano gli uni
dagli altri, perché in questo momento la riconciliazione è il nostro bisogno più grande.
Gesù ci ricorda che tutti noi siamo fratelli e sorelle, figli di Dio, dovunque e chiunque
noi siamo. Diventiamo strumenti del Signore e costruttori di pace”. Il cardinale Ranjith,
arcivescovo di Colombo, ha poi ricordato le migliaia di sfollati interni del Paese:
“Natale ci spinge a incontrare il Signore tra i bisognosi e più poveri della società,
come le tante famiglie che aspettano ancora di tornare nelle loro case. Proprio come
i pastori di Betlemme, accettiamo la sfida di Dio e andiamo incontro a Cristo, che
giace nei tanti ‘presepi’ della nostra vita”. (R.P.)