Scontri ad Homs: 70mila in piazza contro Assad per l'arrivo degli osservatori della
Lega Araba
Nelle ultime 24 ore, in Siria sono rimaste uccise 53 persone. Ieri sera, sono arrivati
50 osservatori della Lega Araba nel Paese e questa mattina una loro delegazione ha
raggiunto la città di Homs - terza città del Paese ed epicentro della rivolta - dove
70mila manifestanti anti-regime sono scesi in piazza per l'occasione. Dal primo pomeriggio
sono iniziati scontri con le forze di sicurezza. Proprio nei pressi di Homs è stato
sabotato oggi un gasdotto. Il regime parla di attentato di terroristi. Il servizio
di Fausta Speranza:
In concomitanza
con la visita a Homs della squadra di 10 osservatori arabi, migliaia di residenti
sono scesi in strada per manifestare contro il regime e la sanguinosa repressione
in corso da dieci mesi. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani
in Siria (Ondus). Secondo l’Osservatorio, il regime non ha ritirato tutti i carri
armati dalla città come annunciato ma ne ha nascosti alcuni in edifici governativi.
Intanto, nelle ultimissime ore si registrano episodi di violenza al confine
tra Siria e Turchia. L’agenzia Sana riferisce che le forze siriane hanno ucciso un
numero imprecisato di uomini di quello che definisce un “gruppo terroristico armato”
che tentavano di attraversare il confine. Avrebbero sequestrato “munizioni, materiale
per le comunicazioni e falsi documenti di identità”. Il confine con la Turchia, nel
nord della Siria, è diventato punto di attraversamento per i disertori dell'esercito
siriano che sostengono la rivolta contro il regime di al Assad. Gli osservatori della
Lega araba arrivati ieri sera a Damasco e stamattina a Homs hanno il compito di sorvegliare
la situazione sul terreno e verificare le denunce di massacri e repressioni delle
proteste contro il regime, nell'ambito di un piano di uscita dalla crisi. A sostegno
del piano, il Consiglio nazionale siriano (Cns) - che raggruppa buona parte delle
opposizioni al regime del presidente Assad - fa appello all’Onu Chiede che
“il Consiglio di sicurezza sostenuto dai membri delle Nazioni Unite adotti il piano
della Lega araba e faccia in modo che venga applicato”.