Pakistan, il Consiglio ecumenico delle Chiese chiede più protezione per le minoranze
religiose
Più protezione per le minoranze religiose in Pakistan e una riforma legislativa urgente
per rivedere la legge locale sulla blasfemia: è quanto ha chiesto una delegazione
del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec), in visita ad Islamabad e Lahore tra il
19 ed il 20 dicembre. La delegazione, guidata dal rev. Kjell Magne Bondevik, membro
della Commissione delle Chiese per gli Affari internazionali del Cec, ha incontrato
il primo ministro pakistano, Gilani, i leaders religiosi, le organizzazioni civili
ed alcuni rappresentanti delle Nazioni Unite che operano nel Paese. In tutti i colloqui,
il Cec ha affrontato la questione della controversa legge sulla blasfemia, di cui
spesso si abusa contro le minoranze religiose pakistane, che includono il 3% della
popolazione, compresi i cristiani. “I cristiani – ha detto il rev. Bondevik – hanno
svolto un ruolo significativo nello sviluppo del Pakistan. Le leggi che li discriminano
sono una negazione del loro contributo e non aggiungono nulla, se non paura ed insicurezza
per tutte le loro comunità”. A nome di tutte le Chiese, quindi, il capo della delegazione
ecumenica ha ribadito il sostegno “per i principi dell’uguaglianza, dell’armonia interreligiosa
e per una società più giusta”. Di qui, l’esortazione del Cec al governo pakistano
affinché assicuri “uguali diritti a tutti i cittadini, a prescindere dalla loro fede
e dal loro credo religioso”. Sottolineando, inoltre, l’urgenza di “una riforma legislativa”,
il Consiglio ecumenico delle Chiese ha puntato il dito anche contro i mass media,
ritenuti colpevoli di “non fare abbastanza per creare un dialogo positivo con l’obiettivo
di proteggere le minoranze religiose e di alimentare i pregiudizi basati su stereotipi”.
Nel corso della visita, infine, la delegazione del Cec ha incontrato anche alcuni
esponenti musulmani e insieme a loro ha ricordato il ruolo della cooperazione interreligiosa
“per una società pacifica e tollerante”. (I.P.)