2011-12-25 14:43:57

Natale nel mondo: dal Custode di Terra Santa l'invito a concentrarsi sul "tesoro" Gesù


Il Natale in Terra Santa è iniziato ieri con il tradizionale ingresso a Betlemme del patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal, che poi ha presieduto la Messa di Mezzanotte nella Basilica della Natività: ha assistito alla celebrazione eucaristica anche il presidente palestinese Abu Mazen. Ma come vivono i cristiani questo Natale? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto al custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa:RealAudioMP3

R. - Dal punto di vista della Liturgia e delle manifestazioni pubbliche, è un Natale identico a quello di tutti gli anni. C’è un clima di festa e, come sempre, un clima di attesa per gli eventi futuri. È un Natale segnato anche dalle preoccupazioni per la comunità cristiana, non tanto per la Terra Santa, ma per tutti i Paesi del Medio Oriente, ma un Natale di festa e di gioia ugualmente.

D. – Nel suo messaggio ha scritto che il Natale è anche la storia di tesori. Quali tesori attendono – speriamo – nel futuro prossimo la Terra Santa?

R. – Il tesoro per eccellenza è Gesù. Io ho voluto mettere da parte per una volta, perché lo facciamo tutto l’anno, i problemi politici e le questioni sociali. Per una volta vogliamo guardare a Gesù e basta. Una volta capito questo, ti accorgi che il tesoro, i tesori sono le persone che vivono qui, le tante piccole iniziative di pace, le tante cose che si fanno in positivo: sono tesori che spesso sono nascosti e che non sono conosciuti.

D. – Tesori che sono nascosti e può darsi - come lei, padre ha scritto – che dal di fuori sembra non cambi nulla. Può sembrare che la storia della Terra Santa continui ad essere sempre la realtà drammatica che purtroppo si vive… In realtà, qualcosa può cambiare, deve cambiare…

R. – E cambia! Dobbiamo proprio dire questo: le cose cambiano, anche se purtroppo vediamo la realtà solita. Quando uno trova qualcosa che gli dà gioia, quando ha scoperto e trovato nelle relazioni - soprattutto nella relazione principale che è quella con Gesù - questa positività, tutto viene visto con occhi non soltanto carichi di speranza, ma anche di una certezza che dà fondamento alle nostre attività, alla nostra vita.

D. – Partendo proprio da queste certezze, qual è il suo augurio per il Santo Natale?

R. – Quello di perdere le proprie piccole attese, essendo capaci di perdere le nostre piccole visioni, essendo capaci di guardare il bello che c’è e soprattutto di ritrovarsi ‘comuni’ nell’umanità, davanti a Dio. (mg)







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