Siria, funerali delle 44 vittime degli attacchi kamikaze
A Damasco, migliaia di persone hanno preso parte ai funerali delle 44 vittime del
duplice attentato suicida compiuto ieri contro le sedi di due servizi di sicurezza
siriani. La folla ha accompagnato le bare nella Moschea degli Omayyadi, scandendo
slogan in favore di Assad e contro i presunti “nemici della patria”. Fra le bandiere
siriane e le immagini dei morti sono apparsi anche i vessilli giallo-verdi del movimento
sciita libanese Hezbollah, alleato di Iran e Siria. Il primo attacco suicida dall’inizio
delle proteste nel marzo scorso rischia dunque di allargare la spaccatura nel Paese.
Lo scambio di accuse è durissimo. Il governo di Assad continua a puntare il dito contro
al Qaeda e le forze straniere che “vogliono destabilizzare la Siria”. L’opposizione
parla di strategia della tensione e vede la mano del regime dietro la strage ieri.
È giallo poi sulla falsa rivendicazione, circolata in mattinata, dei Fratelli Musulmani
siriani. Il gruppo politico ha subito smentito la paternità dell’attacco rivendicata
da un sito che riporta gli stessi colori e lo stesso logo di quello autentico. Intanto
è entrata nel vivo la missione degli osservatori della Lega Araba che oggi incontreranno
il ministro degli Esteri siriano.