2011-12-22 14:39:28

Siria: atteso l’arrivo dei primi osservatori della Lega araba


Grande attesa, oggi, in Siria, per l’arrivo degli osservatori della Lega araba a Damasco: vigileranno sull’attuazione del piano di pace che il Paese ha accettato lo scorso novembre. A questi, entro la fine dell’anno, se ne aggiungeranno altri. Intanto, non accennano ad arrestarsi le violenze: oggi sono già 12, per lo più civili, le vittime delle truppe lealiste. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Il primo gruppo arriverà in giornata, poi, entro una settimana, saranno 120 gli osservatori della Lega araba presenti a Damasco per verificare la fine delle violenze, supervisionare sul ritiro dei militari dalle strade delle città e monitorare il rilascio dei manifestanti arrestati in oltre nove mesi di proteste contro il governo di Assad. È questo il contenuto del piano di pace proposto dalla Lega araba e accettato dalla Siria il 2 novembre scorso, quando ha promesso anche di avviare un dialogo con le opposizioni. Promesse che, almeno per ora, restano sulla carta: solo nell’ultima settimana - dicono i dati dei Comitati di coordinamento locale e dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria - 250 persone sono rimaste uccise in scontri un po’ in tutto il Paese. Le violenze si concentrano in particolare a Idlib, capitale dell’omonima provincia nordoccidentale - dove l’esercito ha bombardato un ospedale - e nella città satellite di Damasco, Douma, dove si respira un’aria di guerra, senza luce, con barricate e cecchini dislocati ovunque, e dove i disertori hanno fatto sapere di essere pronti a colpire il palazzo presidenziale. Si calcola che nell’area intorno a Damasco ci siano oltre duemila uomini armati, mentre per Idlib, come pure per Homs, il Consiglio nazionale siriano ha chiesto ieri all’Onu la creazione di aree protette sotto la tutela internazionale. E a proposito di bilanci, sale anche quello generale: secondo le Nazioni Unite in Siria, dall’inizio delle proteste, da metà marzo a oggi, sono morte circa cinquemila persone.

Libia
Il capo del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) e presidente ad interim della Libia, Mustafa Abdel Jalil, ha invitato tutte le forze di opposizione del Paese che hanno contribuito a rovesciare il governo di Gheddafi a stilare una lista di propri potenziali rappresentanti per il Cnt e per la carica di comandante in capo del nuovo esercito. Jalil risponde così a chi lo accusava di Mancanza di trasparenza e rappresentatività.

Yemen-Onu: situazione instabile
“Instabile”: così ha definito la situazione interna dello Yemen l’inviato dell’Onu, Jamal Benomar, parlando davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Paese a novembre ha siglato un accordo di pace proposto dalle monarchie del Golfo Persico, che porterà Saleh a lasciare il potere nel febbraio prossimo. A proposito del presidente, l’inviato Onu ha detto che dopo il suo ferimento nel giugno scorso e le cure ricevute a Riad, Saleh avrà ancora bisogno di uscire dal Paese per ricevere trattamenti medici.

Pakistan-inchiesta Nato
“Una serie di errori commessi da entrambe le parti”: questo il risultato dell’inchiesta Nato condotta per accertare le responsabilità dell’operazione condotta al confine tra Pakistan e Afghanistan il 25 e 26 novembre scorsi, nella quale persero la vita 24 militari pakistani.

Filippine-tifone Washi
È di almeno 1010 morti accertati il bilancio delle vittime del tifone Washi che ha colpito le Filippine meridionali, insistendo in particolare sull’isola del Mindanao e e sull’arcipelago centrale delle Visayas. I dispersi sono ancora 53, comunica la Protezione civile locale. L’Onu ha lanciato un appello per raccogliere gli oltre 28 milioni di dollari necessari per far fronte alle esigenze dei circa 600 mila sfollati.

Russia-discorso Medvedev
Una riforma complessiva del sistema politico con elezioni dirette, ma anche progetti sul decentramento, la creazione di una tv pubblica e indipendente e il dimezzamento, entro il 2017, del numero dei soldati di professione. Questi i temi principali dell’ultimo discorso alla nazione, trasmesso oggi in diretta televisiva del premier russo, Dmitri Medvedev, prima di lasciare il campo al collega di partito Putin in corsa per le presidenziali di marzo. “Il Paese ha bisogno di democrazia e non di caos”, ha detto ancora in riferimento alle proteste delle opposizioni - che torneranno in piazza per una nuova manifestazione sabato prossimo - ma al tempo stesso ha ricordato che non saranno accettate interferenze esterne sulla politica estera. Il premier, infine, ha indicato come una “priorità dello Stato” la lotta alla corruzione, proponendo ai dirigenti pubblici di dichiarare le proprie spese.

Ucraina-respinto appello Tymoshenko
È stato respinto l’appello presentato dalla ex premier, Julia Tymoshenko, ai giudici della Corte d’Appello di Kiev contro i nuovi capi d’imputazione di cui è accusata. Già condannata a 7 anni per abuso di potere, ora l’ex primo ministro ucraino dovrà rispondere di appropriazione indebita di 165 milioni di dollari e di un’evasione fiscale pari a sei milioni e ha fatto sapere che non intenterà più ricorsi per quello che ha definito un “processo-farsa”.

Repubblica Ceca-funerali di Havel a Praga
Si terranno domani nella Cattedrale di San Vito a Praga, i funerali di Stato per Vaclav Havel, lo statista e letterato ceco scomparso domenica scorsa all’età di 75 anni dopo una lunga malattia. Alle esequie sono attese delegazioni da tutto il mondo. Gli Stati Uniti saranno presenti con l’ex presidente, Bill Clinton, e il segretario di Stato, Hillary Clinton. Alla celebrazione prenderà parte anche, tra gli altri, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, il presidente francese, Nicolas Sarkozy e l’omologo israeliano, Shimon Peres. Presente anche una delegazione russa. Ieri, migliaia di cechi hanno reso omaggio all'ex presidente Havel, accompagnando in silenzio il suo feretro fino al Castello di Praga. Lungo il percorso, che ha attraversato il centro della capitale ceca, la folla commossa ha lanciato fiori sul carro funebre che trasportava la bara. Domani, al lutto nazionale della Repubblica Ceca si unirà anche la Slovacchia, di cui Havel è stato l'ultimo presidente fino alla divisione dei due Paesi, avvenuta nel 1993.

Bosnia-arrestata la “ragazzina mostro”
La chiamavano così, la “ragazzina mostro”, a causa della crudeltà con cui infliggeva torture ai detenuti musulmani e croati nel campo di Luka, a Brcko, durante gli anni del conflitto nella ex Jugoslavia. Monica Ilic, arrestata ieri sera per crimini di guerra, all’epoca dei fatti era 16.enne ed era la compagna di Goran Ielisic, soprannominato invece “l’Adolf serbo”, condannato nel 1999 a 40 anni di reclusione.

Croazia-insediato parlamento
Si è insediato questa mattina a Zagabria il parlamento della Croazia, nella nuova composizione uscita dalle urne il 4 dicembre scorso. Per domani è previsto il voto di fiducia al nuovo governo di centrosinistra guidato dal socialdemocratico Milanovic.

Francia-legge sul "genocidio" degli armeni
Decine di persone sono riunite fuori dal parlamento francese dove oggi è in discussione un progetto di legge che considera reato negare il "genocidio" degli armeni del 1915-1917. Il provvedimento, se approvato, permetterà di condannare fino a un anno di prigione e 45 mila euro di ammenda chiunque, con affermazioni pubbliche, negherà il "genocidio", uno di quelli legalmente riconosciuti dalla Francia. La questione ha fatto salire la tensione tra Parigi e Ankara: la Turchia ha promesso ritorsioni se la legge sarà varata.

Belgio-sciopero generale
Lo sciopero generale di 24 ore iniziato ieri sera in Belgio per manifestare contro il piano d’austerità varato dal governo sta paralizzando il Paese. Già da ieri sera sono fermi i treni, oggi stop anche per il trasporto locale e disagi si stanno verificando anche negli aeroporti, mentre picchetti sindacali sono stati organizzati a Delta e Drogenbos. In particolare, la protesta si scaglia contro la decisione di innalzare l’età pensionistica, attualmente fissata a 65 anni.

Spagna-a Madrid primo sindaco donna
Sarà Ana Botella, moglie dell’ex premier di centrodestra José Maria Aznar, il nuovo sindaco di Madrid, prima donna a ricoprire questa carica. Botella sostituirà Alberto Gallardon, chiamato a diventare il nuovo ministro della Giustizia del governo Rajoy. Intanto, questa mattina i neoministri hanno giurato davanti a re Juan Carlos nel Palazzo della Zarzuela. In giornata avverrà il passaggio di consegne, mentre per domani è in calendario la prima riunione del Consiglio dei ministri. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 356







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