Egitto. Mons. Fahim: sarà un Natale nel ricordo della strage di capodanno
Forte preoccupazione per il clima di insicurezza in Egitto esprime il vescovo ausiliare
del patriarcato di Alessandria dei copti, mons. Boutros Fahim Awad Hanna. Intervistato
dall’agenzia Sir il presule riferisce che i cristiani vivranno il Natale “in un clima
particolare a causa della difficile situazione interna, dal punto di vista politico,
sociale ed economico. A questo si aggiunga, poi - sottolinea - un’ambiguità totale
fomentata dalle violenze e, in altro modo, dalle elezioni che, almeno in questa fase,
hanno decretato la vittoria del blocco islamista. Manca ancora un turno di voto ma
questo esito preoccupa la comunità cristiana che comincia a porsi domande sul suo
futuro” “L’ambiguità – spiega il vescovo – è presente nelle dichiarazioni di chi,
tra gli islamisti, afferma che i cristiani saranno trattati alla stregua di tutti
gli altri cittadini salvo poi ascoltare altri leader che, invece, vogliono che la
minoranza cristiana sia sottomessa e segua la Sharia. Voci contrastanti che alimentano
paura e incertezza. La conseguenza – constata mons. Fahim - è che sono sempre di più
coloro, cristiani e musulmani moderati, che si rivolgono ai consolati di diversi Paesi
occidentali per chiedere informazioni sul rilascio di un visto di espatrio”. Una situazione
instabile, visti anche gli scontri di questi giorni, che ha suggerito alla Chiesa
locale di anticipare di qualche ora la Messa di mezzanotte per motivi di sicurezza.
Il ricordo della strage della chiesa dei Santi, proprio ad Alessandria, che causò
21 morti e 97 feriti, è ancora vivo. Quella strage, sottolinea mons. Fahim, “fu seguita
da altri attacchi. Lungo tutto il 2011 abbiamo contato almeno altri nove gravi attentati
contro la minoranza cristiana. Pensiamo alla strage dei copti che protestavano davanti
alla sede della Tv di Stato, lo scorso 9 ottobre, per mano dell’Esercito. I cristiani
sono presi di mira ma continuiamo a sperare, anche perché ci sono persone a noi vicine
che ci esortano a rivendicare i nostri diritti di cittadini egiziani. Davanti alla
prova Dio ci dona la forza di andare avanti. C’è chi va via, è vero, ma ci sono tanti
egiziani, la maggioranza, che decidono di restare e costruire un Paese migliore. Un
Paese pacificato, aperto e rispettoso dei diritti di tutti è quello che ci auguriamo
per questo Natale”. (R.G.)