Zimbabwe: emergenza sanitaria causata dalla precarietà delle infrastrutture
Le malattie causate dall’acqua inquinata, come tifo, dissenteria e diarrea, stanno
creando grande preoccupazione nello Zimbabwe. Si teme una eventuale ripresa dell’epidemia
di colera che nel 2008-2009 ha ucciso oltre 4 mila persone e contagiato altre 100
mila nel Paese. Secondo le statistiche riprese dall'agenzia Fides, un terzo della
popolazione che vive nelle zone rurali beve da fonti d’acqua non protette, esponendosi
al rischio di malattie trasmesse dall’acqua. Anche se l’incidenza del colera è calata
rispetto agli anni passati, nel 2011 si sono verificate epidemie localizzate causate
da infrastrutture idriche, sanitarie, igieniche molto precarie. Di recente sono stati
registrati centinaia di casi di tifo nella capitale Harare, soprattutto nel sovraffollato
distretto di Dzivarasekwa. Stando agli ultimi dati del Zimbabwe Weekly Epidemiological
Bulletin, la dissenteria e la diarrea stanno raggiungendo livelli epidemici, anche
se non sono stati confermati casi di colera. A Chipinge e in altre parti della provincia
orientale di Manicaland le autorità sanitarie stanno attentamente monitorando una
sospetta epidemia di colera, ma non è stato ufficialmente confermato nulla. In alcune
aree rurali, sebbene la situazione sia migliorata e l’incidenza delle emergenze di
colera si siano ridotte in tutto il Paese, ci sono ancora zone molto vulnerabili,
come Chipinge e Chiredzi nelle parti orientali e sudorientali dello Zimbabwe. I tassi
di malnutrizione cronica e acuta tra i minori sono rispettivamente del 34% e del 2.4%.
(R.P.)