Sud Sudan: mons. Kussala auspica un Natale sereno, ma torna la minaccia della guerriglia
“Speriamo di trascorrere il Natale nella serenità e nella pace, ma c’è qualche timore
in tutta la popolazione per la possibilità di attacchi dei guerriglieri dell’Lra”
dice all’agenzia Fides mons. Edaward Hiiboro Kussala, vescovo di Tombura-Yambio, nel
Sud Sudan, dove da anni i guerriglieri del movimento di origine ugandese Esercito
di Resistenza del Signore (Lra), compiono violenze contro la popolazione locale. “Da
almeno 2 mesi non ci sono attacchi dell’Lra nella nostra regione e quindi al momento
siamo tranquilli, ma i guerriglieri possono riapparire all’improvviso” sottolinea
mons. Kussala. L’Lra agisce in una vasta area che va dal Sud Sudan al nord-est della
Repubblica Democratica del Congo (Rdc) fino al Centrafrica. L’esercito ugandese, in
accordo con le autorità di questi Paesi, ha dispiegato alcune unità di combattimento
per dare la caccia all’Lra. In loro appoggio, il governo degli Stati Uniti ha inviato
un centinaio di istruttori delle forze speciali. “Alcuni ufficiali dell’esercito ugandese
che operano accanto a quello del Sud Sudan nella nostra area, mi hanno confermato
la presenza di istruttori statunitensi” dice mons. Kussala. Nel Sud Sudan, indipendente
dal luglio 2011, operano diversi movimenti di guerriglia che minano le fragili istituzioni
del neo Stato. Oltre all’Lra, che ha origine straniera, vi sono gruppi di origine
locale, come il South Sudan’s Democratic Movement/Army, il cui leader George Athor
è stato ucciso il 19 dicembre in uno scontro con l’esercito del Sud Sudan nella Contea
di Morobo, nello Stato dell’Equatoria Centrale. Nello Stato del Nilo Blu intanto,
oltre 20 mila persone sono sfuggite alle bombe e alla violenza per recarsi nel campo
profughi del villaggio di Doro per cercare cibo e riparo sicuro. Tuttavia in questo
campo ogni giorno arrivano mille persone e finora non hanno ricevuto nessun tipo di
aiuto. Dormono sotto i cespugli, non hanno di che nutrirsi e aumenta la malnutrizione
infantile. Alcuni bambini hanno diarrea e febbre, e se continuano a non avere di che
mangiare, sicuramente moriranno di fame. Molte famiglie, costrette a lasciare i loro
campi e le loro abitazioni a causa della guerra, stanno cercando di tornare indietro
per poter avere qualcosa con cui nutrirsi. (R.P.)